Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA .
      l'Italia dalla crisi internazionale. È ciò conforme agli interessi larghi e duraturi dell'Italia? Chi non vede che l'assetto nuovo di Europa ossia l'esito della guerra non soltanto può annullare i compensi territoriali concessi dal blocco austro-germanico, ma deve determ'nare nel suo complesso la situazione e la vita del nostro paese?
      « Ebbene : quel che si chiede all'Italia come corre-spettivo delle concessioni territoriali che sono argomento delle trattative è la rinuncia assoluta ad ogni azione italiana nel periodo di tempo in cui effettivamente si viene plasmando la nuova Europa. Il trattato di pace, infatti, non potrà che consacrare i risultati della guerra. Soltanto influendo sulle vicende della guerra si influisce sulle linee della pace futura. All'Italia dunque si chiede — dall' Italia si vuol comperare — la rinunzia a ogni concreta ed efficace opera su quel trattato di pace ohe fisserà i suoi, destini intrecciantisi con quelli di Europa.
      « Qui noi crediamo debbasi ricercare la ragione per cui il governo Salandra-Sonnino volle eludere il triste gioco delle trattative cogli imperi centrali.
      « Se così è, il governo abbia il coraggio di dirlo a-pertamente. Esso avrà provveduto, dicendolo, alla dignità sua e alia dignità dell'Italia. Quei fini alti e vasti cui noi accennavamo nelle parole nostre che riportammo, si seno imposti alla onesta coscienza dei nostri governanti.
      « Sappiamo bene — non c'era bisogno che la Tribuna di ieri ce lo dicesse —7 che l'Austria e la Germania, facendo le loro proposte di concessioni, non esigevano dall'Italia un impegno preventivo per il riconoscimento della annessione del Belgio e della Serbia. Non siamo così ingenui da supporre l'ingenuità nei gabinetti di Berlino e di Vienna. No, essi non hanno neppure pensato a porre una simile condizione, pel semplicissimo motivo che, messa l'Europa sotto il loro calcagno coll'aiuto della neutralità italiana, non avrebbero affatto bisogno che l'Italia riconoscesse le annessioni del Belgio e della Serbia, come non avrebbero paura se l'Italia protestasse...
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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