Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
I VEGGENTIora solo la eloquenza travolgente del fatto imponeva alla cofc erza della nazione.
« R:cordere questo non significa rivendicare pomposamente il merito di una coerenza, nella quale per vna necessità dello spirito siamo invecchiati, ma solo stabilire per noi un qualche diritto a dire una franca, amichevole, non sospetta parola di fronte a talune ma-nifestazicni recer.ti della stampa quotidiana di Parigi e di Londra, a cui si aggiunge oggi quella molto significar te ed amara di ur.a delle più accreditate riviste dell'Inghilterra.
« Dopo un periodo nel quale i più autorevoli personaggi delle raz"'oni collegate ci offrirono larga messe di osservazicni, nella miglior buona fede, circa quello che doveva apparirci il nostro migliore interesse, seguirono e seguono queste manifestaz oni di stampa, che proprio rei svprerro interesse di una sincera e durevole solidarietà di pensiero ed azione politica con quei paesi, avremmo torto a ignorare o dissimulare. »
E qui l'on. Barzilai si opponeva al deprezzamento che del'a neutralità ital'ana andavano facendo quei giornali. Fiù che della determinazione politica di un ministero, egli diceva, la neutralità italiana fu un atto di volcrtà sol'dale di governo e di popolo, che merita perciò particclere riecroscirrento da coloro che ne trassero non disconosciuto vantaggio. Perchè è inutile ins:stere sulla diversa piega che gli avvenimenti avrebbero potuto assumere se il popolo italiano ed i suoi reggitori rcn avessero subito rifiutata una interpretazione politicamente impossibile del patto che ci avvinceva alle potenze centrali...
E se esistono fatti storici di indistruttibile importanza, sui quali più che sull'inchiostro delie pergamene possano fondarsi i vincoli internazionali, sarebbe infatti spettato a noi titolo ad averne equo riconoscimento nei resultati di una guerra vittoriosa, per il concorso che il nostro atteggiamento ad essa avrebbe dato, e per i pericoli ai <;uali esso ci avrebbe esposto.
« Ma tutto questo, per ragioni nostre, non basta a noi — seguitava l'on. Barzilai. — La Triplice Allean-
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