Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAstidiva ed opprimeva il mondo intero. Ciò è pacifico ormai.
      « Creato lo stato d'animo, l'adunata d'oggi deve precisare gli obiettivi dell « nostro » intervento. Non vogliamo chiuderci in una nuova formula, ma non vogliamo nemmeno aumentare gli equivoci e la confusione delle lingue. Il nostro è intervento di sovversivi, di rivoluzionari, di anticostituzionali e non già intervento di moderati, di nazionalisti, di imperialisti. Il nostro intervento ha un duplice scopo : nazionale e internazionale. Per una singolare circostanza storica la «nostra» guerra nazionale può servire alla realizzazione di fini più vasti d'ordine internazionale ed umano. La « nostra » gjuerra — dico — e non già quella che ci possono preparare i ceti governativi d'Italia. Fini nazionali e cioè liberazione degli irredenti del Trentino e dell'Istria, il che significa contribuire allo sfacelo dell'impero austro-ungarico, oppressore di troppe nazionalità e baluardo della reazione europea. Ma la guerra contro l'Austria-Ungheria per la realizzazione di queste finalità d'ordine nazionale, significa guerra contro la Germania militarista, significa affrettare la scomparsa del più grande pericolo per i popoli liberi, significa l'aiuto fattivo e concreto al popolo belga che deve tornare (libero ed indipendente, significa — forse —• la rivoluzione in Germania e per contraccolpo inevitabile la rivoluzione in Russia; significa — insomma — un passo innanzi della causa della libertà e della Rivoluzione.
      « Gli obbiettivi del nostro « intervento » sono così definiti e determinati. Ci sono, certamente, fra gli irv scritti ai « Fasci », sfumature d'idee, ma il minimo co-mun denominatore del pensiero e dell'azione è quello che noi abbiamo ripetutamente prospettato su queste colonne.
      « Da ultimo, l'adunata odierna deve stabilire i mezzi dell'azione pratica. Credo anch' io che dal punto di vista teorico e dottrinale, la neutralità sia spacciata. E lo dimostra il fatto che non ha più difensori aperti, se non tra gli interessati per la popolarità, o le cariche, o gli stipendi. E va bene. Ma non possiamo dire di ar-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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