Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAquesto indirizzo egli si fece fervido sostenitore con la sua fluida parola e con la sua penna vigorosa.
      « La neutralità — egli scriveva fino dai primi giorni — tutti l'abbiamo approvata, ma nessuno si è illuso ohe essa definisse per sempre la condotta politica del paese. Cercare però di districarsi in questo groviglio, non è facile. Tuttavia qualche punto di orientamento deve pure rintracciarsi se non vogliamo procedere a caso.
      « La neutralità è un punto di partenza, ma irrevocabile nel senso che essa non permette di ritornare al punto di vista della Triplice Alleanza, puramente e semplicemente. Sarà il caso di esaminare in altre condizioni la condotta dei governanti, che rinnovarono anticipatamente un trattato, contro il quale essi dovevano prevedere un dubbio come quello che ha deciso ora la loro condotta. Per ora la neutralità ha quest'unico senso, che essa sospende la convenienza, per l'Italia, della Triplice e solleva per noi altri problemi.
      « L'unico punto di riferimento che il caso permette sono le condizioni medesime che dopo un'alleanza trentennale non hanno permesso all'Italia di sposare ad occhi chiusi la causa degli alleati. Diviene chiaro, cioè, che per il nostro paese la Triplice era un semplice trattato di assicurazione del nostro territorio, da valere nei limiti in cui il nostro territorio era minacciato. La minaccia ci appariva da due parti : dalla parte francese e, sopratutto, dalla parte austriaca. Alleandosi ai due imperi centrali, il nostro paese riusciva contemporaneamente a premunirsi verso occidente e a contenere il suo rivale di oriente, che avrebbe desiderato vivamente di indebolirlo per mettersi in grado di dominare l'Adriatico sino al canale di Otranto. Tuttavia è cosa interessante notare che per assicurarsi il terr torio verso oriente, l'Italia doveva allearsi precisamente con colui che lo minacciava, ment e verso occidente bastava partecipare ad una coalizione politica avversa al paese confinante.
      « La contraddizione si spiega in una maniera molto semplice. Verso occidente il paese aveva ut confi-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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