Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
I VEGGENTIvrebbe troncato la guerra sul nascere. G illudevamo. 1 fatti ci hanno dato la più solenne smentita, e noi, se non siamo dei caparbi, della gente che vuole aver ragione ad ogni costo, siamo in dovere di riconoscere che non vedemmo giusto, e siamo in obbligo quindi di riprendere in esame tutti i nostri piani di guerra per conformarli alle esigenze della mutata situazione.
« Onde questo giornale terrà ad onore di potere collaborare insieme a tutti coloro che sentono la necessità immanente della rettifica del nostro tiro. Se il proletariato è in preda al più angoscioso disorientamento, se egli non vede che il suo male ed il suo bene attuale, imminente, e non ha occhio che guardi al di là delle sue meschinità quotidiane, la colpa è nostra, tutta nostra. Siamo noi che abbiamo sviluppato il suo egoismo bruto e che abbiamo visto in lui un puro e semplice ingoiatore di pane. Ed oggi non dovremo meravigliarci se non ci comprende o stenta a comprenderci. Il problema della guerra è troppo forte per i cervelli proletari. L'operaio non vede nella guerra che la strage, la miseria, la fame — strage, miseria e fame che deve sopportare lui, lui! — e quindi è contro le guerre. Che importa a lui se fra dieci, venti anni, i sacrifici dell'oggi frutteranno benefici incalcolabili? Che importa a lui se l'attuale guerra può spianare la via alla rivoluzione sociale, eliminando gli ultimi rimasugli della preponderanza feudale, colpendo in pieno il principio monarchico, infrangendo le necessità storiche che resero possibili gli eserciti permanenti?
« Pane, sì, ma anche idee, anche educazione. Bisogni fisiologici, sì, ma anche spirituali, culturali. Il proletariato non è classe finché non ha una coscienza di classe, e questa non si acquista finché l'organizzazione non allargherà i suoi orizzonti di lotta e non combatterà altre battaglie oltre quella del salario e dell'orario. Si mangia per vivere e non si vive per mangiare. E noi vogliamo, dall'alto di questa libera tribuna, illuminare le nuove vie della marcia proletaria. »
Per queste nuove vie egli spinse le masse verso l'intervento. All'idea interventista diede la sua parola
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