Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GVERRÀ D'ITALIAl'Internazionale di cui i neutralisti si son fatti i paladini. E a proposito della Internazionale, intendiamoci sui suoi limiti : se per Internazionale si intende la supremazia della Germania sugli altri popoli, io, per mio conto, divento subito nazionalista. Come ieri difendemmo la indipendenza dei beduini contro il brigantaggio del nostro governo, siamo logici oggi a difendere l'indipendenza dei popoli soggetti alla volontà sopraffattale della Germania e l'indipendenza territoriale e morale nostra. Se la Internazionale deve essere il dominio dei più forti contro i più deboli, questa Internazionale non sarebbe che una turpe menzogna.
« Per noi, invece, l'Internazionale è la unione solidale di tutti i popoli raccolti dalla superiore legge del lavoro libero. La questione deve essere discussa in questi termini. I socialisti tedeschi non distinsero, nell'invadere il Belgio, i padroni dagli operai, ma uccisero tutti. Ed io vi dico che se viene un socialista tedesco a fucilarmi, io rispondo a fucilate. »
In una dichiarazione, pubblicata dalY Inter nazionale con le firme di Alceste De Ambri, di Masotti, dell'avvocato Ildebrando Cocconi, della Rygier e di molti altri, era detto :
« Dal giorno in cui scoppiava il grande conflitto che dilania il mondo, abbiamo fatto violenza a noi stessi, imponendo una tregua alla nostra azione di parte, non già perchè avessimo rinunziato alle idee rivoluzionarie, ma perchè per l'ulteriore affermazione dei principi nostri abbiamo riconosciuto la pregiudiziale necessità della guerra contro il militarismo oppressore accampato nel cuore dell'Europa, ed in pari tempo della risoluzione delle questioni di nazionalità secondo giustizia.
u< Le ragioni d'intervento che noi affermiamo sono quelle stesse che Asquith ripeteva alla Camera dei Comuni d'Inghilterra nel suo discorso del 1° marzo, con le memorabili parole :
« Noi non dovremo mai ringuainare la spada sino a quando il Belgio non avrà tutto e anche più di quanto
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