Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAassumere nella presente situazione un atteggiamento deciso. Egli esordì spiegando come la dichiarazione di neutralità fatta dal Governo italiano avesse posto le basi di una nuova azione italiana in Europa.
      « Da alcuni si afferma — egli disse — che la dichiarazione di neutralità non è che un atteggiamento momentaneo dell'Italia; dopo il componimento dell'attuale conflitto torneranno ad avere valore gli antichi legami internazionali.
      « Noi siamo di diverso avviso. La dichiarazione di neutralità fu pienamente giustificata e deve voler significare un diverso orientamento della politica italiana. Ricorderò come nel 1902 il Prinetti non potè ottenere nella rinnovazione del trattato della Triplice l'inclusione della formula : « dell'accordo navale italo-inglese »; fin da allora il trattato ebbe una diversa portata, esso si basò sullo statu quo balcanico.
      « Noi fummo poi traditi dalle nostre alleate quando l'Austria credette di potere impunemente inviare la Nota che costituì il casus belli, violando lo statu quo senza rendercene edotti. Riconosco che se gli imperi centrali credettero di poter agire in simile modo contro di noi, ciò si deve ai molti anni di politica remissiva verso di essi.
      « Ormai i ponti sono tagliati, il conflitto dei nostri interessi con quelli che furono i nostri alleati è aperto.
      « Due sono i pericoli che minacciano ora l'Italia :
      « Primo, la possibile egemonia germanica, ove le Potenze centrali uscissero vittoriose dall'attuale conflitto. E qui va rilevato specialmente il danno che ne deriverebbe al commercio e alle industrie del nostro paese quando esse dovessero essere sotto la ferrea volontà di dominazione delle industrie tedesche. Accennerò in prova di ciò alla campagna condotta dalla finanza germanica contro la formazione di una marina mercantile schiettamente italiana.
      « L'altro' problema di capitale importanza per l'Italia è quello dell'Adriatico : questo mare deve necessariamente divenire italiano per la nostra espansione e per la nostra stessa sicurezza. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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