Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAanarchico e sindacalista : ed anche in essa trovarono modo di esprimere il loro pensiero in dissenso con il resto dei gruppi ai quali appartenevano.
I repubblicani di Roma commemorarono i giovani caduti in Serbia. L'oratore ufficiale, aw. Giovanni Conti della direzione del partito, esponeva il pensiero di tutti con questo concetto :
« Noi vogliamo una Italia grande, ma non per conquiste di territori altrui e per violenza di militarismo; ma per l'altezza della nobiltà del suo pensiero, per la civiltà e il benessere del suo popolo, per la giustizia delle sue istituzioni.
«Questo era anche il pensiero dei morti che commemoriamo, e che vogliamo seguire nel pensiero e nell'azione.
« Si è detto e si è ripetuto dai molti saggi che popolano anche le file democratiche, si è detto e si è ripetuto quando il piccolo manipolo di giovani partì, senza attendere consigli e ammonimenti : sono stati impulsivi! E sia; facciamo posto a cotanto senno, del quale tutti siamo in certe ore boriosi depositari; sono stati impulsivi e irriflessivi i nostri amici! Ma chi romperebbe il torpore di questa fredda ed egoista Italia nostra, se non vi fosse ancora questa gioventù repubblicana che sa andare serena incontro al martirio per affermare la santità dell'idea, per cancellare con l'azione le lunghe vigilie dell'accademia?
« Non trasformiamo in accademia, in cerimonia coreografica, questa riunione popolare, e qui ricordando i morti affermiamo i nostri propositi. Siamo qui per dichiarare al paese che noi vogliamo interrompere questa neghittosa e vile neutralità italiana, mentre l'Europa assiste al più grande conflitto storico fra la democrazia e il militarismo, mentre sui campi di battaglia si decidono, contro la volontà delle democrazie e le conclamate resistenze teoriche del socialismo internazionale, le sorti della civiltà. »
Qualche giorno dopo, partirono i primi gruppi di — 126 —
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