Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAa cui gli emblemi di San Marco imposero nei secoli il segno della Patria italiana. »
« Tutto questo — continuava il manifesto — è deduzione necessaria da eventi che stanno con moderna celerità maturando. La nostra neutralità allontana, ma non evita la guerra cbe dovremo in ogni caso sostenere nel momento scelto da altri, quando cioè più scarse saranno per noi le probabilità di un esito favorevole. E, per affermazioni di uomini insigni, per rivelazioni di e-pisodi eloquenti, sopra tutto per la evidenza irresistibilmente logica dei fatti, certissimo è che, lungi dal ricavar compensi, l'Italia neutrale uscirebbe dalla competizione diminuita e depressa. »
Dopo ciò, e dopo aver ricordato come « vile e inetto sia l'agricoltore che non sappia arare anche per i figli, anche per i nipoti », il manifesto poneva il problema: se « nel giorno in cui dovrebbe massimamente premere, vorremo mostrarci indegni delle nostre glorie, incuranti della nostra cultura, incapaci di conquistare la grandezza per diritto spettante alla nostra stirpe ». E così proseguiva :
« Ora che avvenimenti inaspettati hanno aperto gli occhi ai ciechi ed hanno dato favella ai muti, oggi che la nostra missione è finita, perchè l'immediato avvenire segnerà o il trionfo, o l'irrimediabile sfacelo del nostro sogno, oggi non possiamo tollerare che la esitazione delle alte sfere ci conduca al disastro. »
Deplorava quindi che « un ministro, che or son pochissimi mesi oltraggiava in Abbazia la Nazione italiana, tenti ora di deprimerla costringendo il nostro prepotente desiderio non di espansione, ma di integrazione, e assegnandoci il solo ignobile ufficio di locandieri, asserviti all'oro straniero. » Concludeva esprimendo la necessità di resistere a questo tentativo e di troncare questa inazione, al fine di « attuare il sogno di Dante, per assicurare alla nostra bandiera il dominio su quel mare, lungo le cui coste si è parlata sempre e soltanto la nostra lingua. »
Un altro sodalizio, dal nome quasi eguale — la
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