Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
I VEGGENTIre sui graticci di una neutralità la quale può essere soltanto una sagace premessa di una azione virile.
« Noi non possiamo chiuderci nelle aule universitarie, o indugiare nelle botteghe di caffè, quando i nostri camerati francesi, inglesi, russi, belgi offrono la vita per abbattere i loro oppressori, che furono, e sarebbero, i nostri.
« Saggezza burlesca, sarcasmo feroce, macabra ironia : temprare l'intelletto alla scienza del costruire, quando ovunque impera la distruzione ed è la distruzione stessa un baluardo al distruggere nemico; allenare lo spirito ai contrappesi del diritto, quando è legge soltanto la forza brutale; macerarsi a spiare la natura per carpirle il più tenue segreto di vita quando a sfrenare la morte si apprestano in gara i più micidiali strumenti!
« No; gli studenti italiani non possono spalmare di cinismo la fronte per obliterare il marchio ereditato di Custoza e di Lissa!
« Con l'Austria, che quel marchio impresse, un conto, del quale le nerbate ai nostri camerati di Trieste non sono che il più meschino addendo, è tuttora aperto e va quietanzato.
« Studenti italiani! memori discendenti di coloro che formarono i ranghi gloriosi di Curtatone e Montanara, tregua alle nostre più gioconde scapigliature goliardiche, tregua alle nostre più care speculazioni mentali, tregua ai sollazzi di piazza, tregua alle passioni di parte.
« Con le tempie brucianti d'amore d'Italia, ma col polso tenace e sicuro, raccogliamoci, volitivi, nei poligoni di tiro per apprendervi la sola disciplina che possa preparare il nostro avvenire : la disciplina del fucile!
« Il resto, in questo momento, è accademia, o egoismo, o viltà. »
All'infuori dell'azione ufficiale dei partiti, di quella dei sodalizi, dei gruppi, della stampa, la causa dell'intervento ebbe il concorso dell'azione individuale d'un grandissimo numero d'italiani. Tra questi saranno qui
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Custoza Lissa Austria Trieste Curtatone Montanara Italia
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