Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I VEGGENTIL'on. generale Marazzi così si espresse :
      « Siamo giunti al gran bivio. Crede l'Italia di poter rinunziare almeno per un secolo al raggiungimento di quegli ideali che fecero sempre battere il cuore di tutti i suoi figli ed infiammare la sua gioventù; crede che il futuro assetto della carta d'Europa non la pregiudicherà per nulla, che il suo sviluppo industriale, economico, coloniale n«n corra nessun pericolo dalle enormi concorrenze e dalle prepotenze altrui? E allora viva pure in una neutralità perenne.
      « Ma se tutto questo non fosse, se nell'intimo nostro sentiamo che l'Italia può, in causa di questo immane conflitto, sentirsi arrestata nel suo cammino ascendente, annichilita; se sentiamo come a pace fatta noi saremmo più a disagio che durante la guerra, allora, vivaddio, un colpo di collo a] giogo, un atto di vigore sarebbe pur necessario, per spezzare quell'anello di ferro in cui si minaccia di serrarci.
      « Forse è minor male essere in compagnia dei vinti, che isolati nel mondo e nell'assoluta impossibilità di influire sui futuri destini della patria. »
      Magnifico per irruenza oratoria e per stringato ragionamento fu il discorso che Napoleone Colajanni pronunciò al Teatro Manzoni di Roma per commemorare Oberdan.
      « Siamo contro l'Austria », egli esclamò, spiegando poi questo grido con una lunga serie d'argomenti :
      « Siamo contro l'Austria per conquistare il posto che la geografia, l'etnografia, la lingua, la storia ci assegnarono nell'Adriatico.
      « Siamo contro l'Austria perchè senza pretendere al dominio esclusivo nell'Adriatico, vogliamo vedervi slavi amici e non slavi nemici, protetti e aizzati da tedeschi e magiari.
      « Siamo contro l'Austria perchè vogliamo nei Balcani l'influenza economica preconizzata da Mazzini, perchè attraverso ai Balcani ci si schiudono le vie per Costantinopoli e per l'Asia.
      « Siamo contro l'Austria perchè non vogliamo ve-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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