Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      / VEGGENTIcontinuare la linea logica; si fece un giro; si disse che il mondo, verso il quale i tedeschi andavano con tanti doni, voleva soffocare Germania e Austria; la guerra era santa perchè era una guerra di difesa. La prepotenza di fatto sentiva il bisogno di truccarsi con la vecchia maschera del diritto.
      Le frasi di Bethmann-Hollweg furono uno strappo alla maschera. Ma poi furono fatte, di quelle frasi, infinite quanto umili ammende.
      In una parola, la « bella prepotenza » tedesca non è esistita.
      D'altra parte, anche se avesse potuto effettuarsi, gli italiani difficilmente avrebbero rinnegato quel criterio fondamentale che dice : « la forza è ammirabile, quando è spesa in sostegno del diritto ». E lo dimostra l'atteggiamento definitivo e complessivo degli spettatori italiani dinanzi al conflitto europeo.
      In Italia anzi la certezza della sconfitta finale del blocco tedesco fu ottenuta fino dai primi giorni di guerra con una dimostrazione « per assurdo ». Si disse : non è possibile che i tedeschi vincano, perchè dalla loro parte non è il diritto.
      11 mondo morale ha leggi universali come il mondo della materia. Distruggere una di quelle leggi significa sovvertire tutto il mondo morale. La vittoria tedesca sovvertirebbe il mondo morale; per questo gli italiani non vi hanno creduto...
      Tutti questi elementi, portati davanti al grande pubblico italiano dalla propaganda dei veggenti, si fusero in un'amalgama possente e formarono il bronzo della volontà. Forte e magnifica volontà, che doveva esplodere imperiosa e travolgente nelle grandiose manifestazioni popolari, e accompagnare l'Italia, oltre l'auspicato intervento, nelle aspre e gloriose vicende della guerra redentrice.
      Fine del Volume Quinto


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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