Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtestate nordiche della penisola d'Italia e nella linea di conversione nel Quarnaro, sia nelle rotte a tramontana per Fiume, come in quelle a sud per la Dalmazia. »
      Notevole fu il discorso pronunciato dall'on. Foscari in quell'occasione al Consiglio comunale di Venezia.
      (Egli richiamò il Consiglio ad affrontare il problema dell'Adriatico in quel momento storico con una visione più larga degl'interessi sia materiali che morali di Venezia e dell'Italia, ricordando che i consiglieri di Venezia non dovevano sentirsi soltanto rappresentanti degli interessi economici di una città, ma depositari d'una grande tradizione d'impero e in ogni modo i più naturali tutori delle aspirazioni e delle speranze di tutti i veneti, un milione dei quali soggetti a tirannia straniera.
      « Anche dalla cronaca guerresca odierna — egli disse — bisogna assurgere alla visione larga della storia futura dell'Adriatico, la quale sgorga dagli ammaestramenti della storia di due millenni. I poveri pescatori romagnoli vittime dell'insidia vagante, debbono far capire finalmente all'Italia quanto geograficamente piccolo sia questo mare che fu così grande nella storia e nella civiltà del mondo. Se esso per secoli fu chiamato un golfo, oggi, nell'epoca dei cacciatorpedinieri che in un paio d'ore lo traversano, nell'epoca delle mine, dei sottomarini e dei dirigibili, l'Adriatico non è che un canale, le cui sponde non possono avere che un solo dominatore. Come la fortuna politica ed economica di Venezia non si difende che da Fola, così la salvezza della, nostra stirpe, come lo stesso interesse delle altre stirpi che hanno diritto ormai di cittadinanza nell'Adriatico, stanno soltanto in una grande flotta italiana nel Canale d'Otranto, che impedisca a chiunque d'entrare... »,
      E poiché una voce dal pubblico, formato in gran parte da socialisti, gridò: Abbasso la guerra! l'onorevole Foscari rimbeccò aspramente e mandò un saluto ai trentini, friulani, istriani e dalmati, ai veneti tutti, caduti in Galizia e in Bosnia.
      « Da oltre un secolo — egli disse — ai veneti spetta_ 42 —


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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