Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      UN POPOLO SFIDATOcongedo illimitato — riservisti — con proporzioni fra l'una e l'altra sufficienti per un buon inquadramento in guerra.
      « La Landwehr è dunque, in Austria ed in Ungheria, esercito nazionale permanente, che vive, s'addentra e si sviluppa accanto all' « esercito comune » anche permanente, ed al quale è pari per disciplina, per istruzione, per capacità professionale.
      « L'Austria dunque ha voluto che le forze di riservisti di complemento e il Landsturm fossero vivificati da più attivi elementi. »
      Da Trieste scrivevano all'/dea Nazionale :
      « Continua attivissimo il lavoro dello stato maggiore austriaco per disporre le truppe e le fortificazioni campali sul confine italiano.
      « Si ha ora notizia che è stato trasportato a Villaco un comando di corpo d'armata, mentre il comando militare di Klagenfurt ha ingaggiato con 4e buone o con le cattive un grosso numero di operai, per adibirli ai lavori di fortificazione alla nostra frontiera.
      (< Sulla linea Ugoviz-iYlalborghetto-Raibl, di fronte al contrafforte del Canin, migliaia di operai e soldati stanno costruendo estesissimi lavori di fortificazioni campali, tracciano strade, scavano trincee, fabbricano ridotte e dispongono piazzuole per grosse artiglierie. »
      E il Messaggero pubblicava :
      « È stato in questi giorni spiegato il grande passaggio di cemento dalla nostra stazione della Transalpina per l'alto Isonzo e da Aidussina per Plezzo.
      « II genio sta costruendo varie linee di trincee del tipo di quelle che arrestarono la marcia russa su Cracovia : così dicono gli ufficiali.
      (( Lo stato maggiore austriaco ritiene che questa precauzione salverà il Litorale (Venezia Giulia) dalla conquista italiana» Inoltre in vari punti, lungo la prima linea delle trincee e in quelle più arretrate, sarebbero state costruite piattaforme per il collocamento di artiglierie pesanti. »¦ ^
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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