Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
UN POPOLO SFIDATOto e il figlio di 14 anni alla signora Pistoni Maria, che abita nel Canavese (Torino) e che ha un fratello a Pine-rolo. Al momento dell'aggressione il figlio non voleva distaccarsi dalla madre, dicendole : « Cara madre, non ci vedremo più ». Infatti la mattina seguente la Maria Pistoni si recò sul luogo dove avevano avuto luogo le fucilazioni. Ventidue erano i fucilati. La disgraziata fu costretta a cercare a lungo, e finalmente trovò i cada-veri del marito e del figlio. Povera madre, in che desolazione!
« Al marito avevano pure rubato lire 90, un orologio d'oro e un anello pure di oro.
« Quest'ultimo episodio fu pubblicato dal Secolo di Milano, mesi addietro, ed io posso confermarlo.
« A Landres i tedeschi, dopo aver bruciato quasi tutto il paese, fucilarono il signor Guenzy e una sua bambina di 7 anni, come pure fucilarono a Mont-Bon-villers il signor Clemente, intento al suo lavoro.
« E passiamo alla cittadina di Piennes, di 5000 abitanti, circondata da tre miniere, e ove quasi tutti i commercianti erano italiani.
« Citerò solo i saccheggi perpetrati a danno dei commercianti dalle truppe tedesche, nella loro entrata. Il magazzino del signor Ercolani G. Battista, di Villagran-" de (Pesaro), fu preso d'assalto e ne fu portato via sino l'ultimo briciolo; le finestre e le porte furono bruciate; la sala del caffè fu ridotta in scuderia per i cavalli.
« Nel caffè-cinema dell'Home/ de Ville, proprietà del sig. Magnani Ferdinando, di S. Agata Feltria (Pesaro), che aveva a rappresentante il sig. Alessandre, di Piennes, i tedeschi entrarono, naturalmente da padroni, e imposero al rappresentante di consegnar loro ogni cosa. Egli protestò energicamente, e allora i tedeschi lo scacciarono di casa e lo fecero prigioniero assieme alla sua signora, e lo mandarono nella Prussia.
« Cominciò il saccheggio generale delle merci inventariate per più di 25.000 lire, ed anche del mobilio e del materiale. Esisteva una cassa-forte. Non potendola aprire, la fecero saltare con la dinamite, e nella medesima casa del sig. Magnani si installò il comando mili-
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