Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtare. Il magazzino del sig. Botticelli Augusto, di S. Agata Feltria, fu anch'esso assaltato dalle truppe del Kaiser.
      « Dal negozio di orologeria del sig. Bastagli Domenico, di Panano (Modena), gl'invasori asportarono tutto quanto conteneva.
      « Il magazzino di salumerie e drogherie del signor Valli Davide, di S. Agata Feltria, fu saccheggiato a fondo : fu rubata anche la biancheria che vi si trovava.
      « Come l'Italia neutrale ha potuto restare impassibile davanti a tanta carneficina e saccheggi commessi contro i suoi figli, lavoratori all'estero?
      « Oserà la Germania smentire questi fatti narrati da chi li ha visti?
      « Aroldi Clearco, di Tornata (Cremona), presentemente in Moncalieri. »
      A Milano, poi, si presentò al posto di soccorso della Casa emigranti dell' Umanitaria, certa Amelia Zoppoli, maritata a Silvio Zoppoli, di anni 44, nata a Vergato in provincia di Bologna. Essa ha narrato che 10 giorni prima si trovava col marito, che esercitava il commercio del vino a Audaulzie Romane al confine dell'Alsazia, quando in un attacco delle truppe prus-* siane fu aggredita da un soldato tedesco, che le sparò a bruciapelo un colpo di fucile, ferendola gravemente all'avambraccio destro. Un'altra donna vicina a lei fu colpita pure a tradimento al ventre, e mori poco dopo.
      La Zoppoli, madre di 8 figli, dovette subire l'amputazione del braccio colpito.
      Il villaggio dove questo grave fatto era avvenuto fu immediatamente incendiato dalle truppe tedesche. La donna con le sue creature si era rifugiata in un solaio, e miracolosamente potè sfuggire alle fiamme, fuggendo poscia attraverso la campagna, portando seco i figli. Dopo 40 chilometri di percorso, potè essere accolta ed aiutata dalle autorità francesi, che la fecero rimpatriare.
      Queste ed altre voci insistenti si levarono ad accusar la Germania. Ad esse furono contrapposte vaghe ed
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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