Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIITALIANI ARRESTATI IN AUSTRIA
Le vessazioni ai regnicoli — i quattro arrestati a Belgrado — La quarantena funesta — Le dimissioni dell'amministrazione di Bordighera — L'on. Raimondo interroga alla Camera — L'odissea dei due floricultori — i fratelli di Ancona — La «via crucis » in Dalmazia — La trama alla Corte del Negus — La vendita dei cannoni austriaci — Le scappatoie del governo di Vienna — L'energia di Ferdinando Martini.
Durante i mesi della neutralità italiana, i regnicoli furono sempre considerati in Austria con avversione e con diffidenza. Dati questi notori sentimenti e dati i costumi austriaci ancor più noti, non venivano accolte con eccessiva sorpresa le frequenti notizie che giungevano di arresti arbitrari eseguiti in Austria a danno di nostri connazionali.
Alcuni di questi arresti assunsero aspetto tale di provocazione e di crudeltà, che lo spirito pubblico in Italia ne fu profondamente impressionato.
Uno dei più sensazionali tra questi casi fu la triste odissea che toccò a quattro italiani a Belgrado. Il fatto fu ampiamente raccolto e confermato dai giornali italiani : e della verità si ebbero le prove.
Quando Belgrado fu evacuata, per ragioni strategiche, dai serbi, rimasero in città, oltre una piccola parte della cittadinanza, parecchi operai addetti a lavori di carattere militare. Fra questi operai, ve n'erano alcuni di nazionalità italiana, minatori, a quanto si ritiene, e, in maggioranza, piemontesi. Costoro rimasero a Belgrado anche dopo l'ingresso delle truppe austriache, ri-
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