Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIUN MONDO CHE SI RIVELA
L'infiltrazione austro-tedesca in Italia — La Banca Commerciale
— Ripercussioni nel campo militare — Consolati italiani in mani tedesche — La Camera di Commercio italiana a Berlino
— Un'interrogazione dell'on. Cabrini — La risposta dell'onorevole cottafavi — La Banca d'Albania — i rilievi dell'onorevole Di Cesarò — Il cerchio di ferro — Lo spettro del Belgio — Gli edificì tedeschi in Italia — « L'avant-cuerre » di Leon Daudet — Allarmi giustificati.
Profonda fu l'impressione suscitata nello spirito pubblico italiano da una serie di rivelazioni sul lento lavorio d'infiltrazione austro-tedesca, che da anni andava compiendosi inavvertitamente nell'economia dell'Italia. Era tutto un mondo, ignorato dal grande pubblico, che veniva rivelandosi; tutta una visione retrospettiva si compendiava improvvisamente sulla scorta di elementi sensazionali, che numerose pubblicazioni raccoglievano nei campi del commercio e dell'industria-della nazione.
Parevano fatti staccati, episodi isolati, che potevano essere indici, tutt'al più, della supinità della mente italiana che si adatta senza resistenza alle imposizioni altrui, o che non contende al capitale straniero lo sfruttamento delle risorse nazionali. Invece — giustamente notava l'on. Di Cesarò — erano manifestazioni dell'opera di penetrazione in Italia fatta dalla Germania.
Da un lato questa lavorava a immettere i suoi tentacoli nell'organismo della vita italiana, per assoggettarla e sfruttarla : la produzione italiana, seguitando questo lavoro, non sarebbe più stata possibile, se non in quanto non facesse concorrenza alla germanica; il commercio
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