Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIIGLI IRREDENTI ARRUOLATI DALL'AUSTRIA
Gli inni italiani in Austria — La schiavitù militare — I reggimenti tragici — Scene di dolore a Trieste — Fucilati dai compaesani — Il regime d'eccezione — Un reggimento due volte distrutto — La revisione dei riformati — Il Trentino spopolato — Le diserzioni — Il bavaglio ai feriti — I maltrattamenti al campo — La mancanza di notizie — Un nipote di Fogazzaro — montagne di morti.
Dall'inizio della guerra mondiale cominciarono a giunger notizie da Trieste, da Trento, da ogni parte delle terre irredente, intorno alla terribile sorte che l'Austria serbava alla gioventù italiana, mandandola a farsi uccidere in prima linea sul fronte della Galizia.
Nei primi giorni, quando ancor non era proclamata la neutralità dell'Italia, gli irredenti vennero travolti dalla mobilitazione austriaca al suono della marcia reale e dell'inno di Garibaldi e al grido di Viva l Italia! L'Austria credeva, o fingeva di credere, che l'esercito italiano avrebbe combattuto al suo fianco : e i giovani irredenti si piegavano alla leva forzosa austriaca...
Quando la verità si fece strada, e ammutolirono le note degli inni italiani e gli evviva all'Italia tornarono ad essere per le autorità austriache di Trento e di Trieste criminose manifestazioni di fellonia, i coscritti irredenti si trovarono in gran parte già irreggimentati, mentre intorno agli altri si stringeva una ferrea vigilanza. Pochi riuscirono a passare la frontiera, in mezzo a mortali pericoli, e portarono in Italia i primi annunzi della
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