Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
UN POPOLO SFIDATOda e nebbiosa, laggiù, in Serbia, o in Galizia, colpito da una palla alla fronte.
« Quante scene di dolore e quanto strazianti! Erano giovani che pur parlando italiano come me, pur pensando italianamente come me, dovevano offrire la loro vita per gente straniera, a loro sempre nefasta. »
E allo stesso giornale mandavano questo tragico racconto :
« Un episodio doloroso della campagna in Galizia è il seguente : Un reparto di quaranta istriani del reggimento 97°, il quale, come si sa, è costituito da tutti i-taliani, aveva l'ordine di porsi in armi, in una posizione battuta dall'artiglieria russa e non protetta in alcun modo da quella austriaca. I poveri giovani tentennarono.
« Allora il comandante del reggimento ordinò agli altri soldati istriani di fucilarli sul posto. Con le lacrime agli occhi, fremendo di dolore e di indignazione, i soldati dovettero ubbidire e fucilare i loro compaesani. »
Sempre nuove leve venivano effettuate in Austria : e sempre era un regime d'eccezione che veniva inflitto agli irredenti.
Da Trieste giungevano queste notizie :
« Tutti gli italiani, che hanno studiato in una scuola secondaria e che nelle ultime recenti leve sono stati dichiarati idonei per il campo, vennero mandati a Frie-sach, nella Stiria meridionale, paese distante dal confine italiano, per impedire le diserzioni che si succedevano ogni giorno, finché essi erano raccolti in Gorizia.
« A Friesach, questi italiani dai diciotto ai trentasei anni di età, sono obbligati a frequentare un corso accelerato per diventare ufficiali, e sono tutti destinati al reggimento n. 97, già due volte distrutto in Galizia e ora in via di ricostituzione.
« A Lubiana, appena arrivati, il comandante li riunì e tenne loro un discorso in cui disse che spetta a loro il compito di cancellare la vergogna di cui si è coperto il 97° reggimento, ed ha concluso affermando che finita
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