Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtrascinavano innanzi stentatamente, spronati dagli ufficiali, che gridavano loro aspre parole.
« Al campo gli ufficiali facevano bruciare le lettere che giungevano loro dai parenti.
« Mi preme dire che questi particolari ho avuti da varie parti e da persone assolutamente degne di fede. » E il corrispondente veronese del Messaggero, recatosi alla frontiera del Trentino, mandava questa nota :
« I feriti reduci raccontano della scarsezza e talora della mancanza assoluta di medicinali, e ciò non solo sui campi di battaglia, ma anche negli ospedali. Tra questi reduci si contano a centinaia i disgraziati che tornarono con le estremità congelate dai campi della Polonia e della Galizia. »
Una corrispondenza da Trento al Giornale d'Italia recava :
« I trentini furono i più colpiti, perchè costretti a combattere sempre in prima fila. Gli ufficiali li trattano spesso duramente, non li comprendono e li puniscono per un nonnulla. Si racconta di qualche soldato che azzardatosi, dopo quattro o cinque giorni di fame e di marcie forzate, ad aprire la scatola della carne che portava nello zaino, fu freddato sul posto. Questi disgraziati, che vivono in uno stato di terrore, devono essere spinti avanti a forza dagli ufficiali, e taluno cade colpito nella schiena. Ma il sangue chiama il sangue, gli orrori chiamano gli orrori. »
E un altro corrispondente riferiva : « Le popolazioni del Trentino vivono nella più angosciosa ignoranza intomo alla sorte dei loro cari che partecipano alla guerra nelle file dell'esercito austriaco.
« Le comunicazioni ufficiali, come le pubblicazioni dei giornali, forniscono i nomi dei feriti, ma non quelli dei morti.
« Tutti i passi diretti ad ottenere dalle autorità militari notizie su ufficiali e soldati, rimangono senza risposta e provocano risposte vaghe che non possono, comunque, dissipare le incertezze dolorose dei parenti. »
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