Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAste resero avvertito il governatore e il comandante della piazza, affinchè ottenessero dal Console d'Italia il permesso per la visita del piroscafo Tripoli della Società dei servizi marittimi, nel quale si sospettava si fosse rifugiato il marinaio che,, secondo le informazioni, doveva aver disertato. È bene notare che nessun indizio poteva lasciar supporre che il presunto disertore si fosse rifugiato sopra il piroscafo italiano.
      Il comandante del piroscafo venne infatti avvertito che non poteva partire in orario, perchè la polizia, sospettando vi fosse a bordo un disertore, voleva operare una perquisizione. Sospesa la partenza, il comandante del piroscafo attese l'esito delle pratiche necessarie con il Consolato, perchè la polizia potesse salire a bordo.
      Giunse a bordo il vice-console d'Italia e, poco dopo, un commissario di polizia austriaco. Questi, dopo essersi abboccato col vice-console, diede ordine ad un gran numero di agenti in borghese e di marinai della marina da guerra austriaca di salire a bordo del Tripoli.
      Essi si recarono dapprima a prora e visitarono i locali del basso personale di bordo; scesero quindi nella stiva, andarono poi a poppa, visitarono la seconda classe senza scoprire nulla. Stavano per dichiarare chiusa la perquisizione, allorquando un pilota lasciato dal commissario di piantone a poppa annunziò di avere scoperto una persona nascosta sotto la cuccetta del timoniere. Allora il comandante diede ordine di ricominciare di nuovo la perquisizione, e chiamò a bordo un altro stuolo di agenti in borghese.
      Furono rovistate e messe sottosopra tutte le parti del piroscafo, gli stanzini degli ufficiali, le stive delle merci furono minuziosamente esaminate e più di 40 tonnellate di merci furono smosse, ma tutto invano. Però nel reparto delle caldaie furono alla fine scoperti tre profughi, che si erano nascosti a fianco delle caldaie stesse. Gli agenti stavano per uscire dal reparto, quando uno di loro scoperse vicino al carbone un cappotto : a tale vista furono rinnovate le ricerche e poco lupgi fu ritrovato un altro fuggiasco.
      Furono tutti maltrattati e malmenati, tanto che uno
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 6. Un popolo sfidato (Le provocazioni austriache)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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