Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI IS TELLETTUAL1
acuta, che portava alia condanna della Germania e le vaticinava la sconfìtta.
« lo non mi sono detto — egli scriveva — al gesto tedesco : « La Germania compie un delitto ». Invece mi son detto: «L'Impero è folle». Folle, perchè questa mossa provoca ad un tempo tutti gli stupori e le collere e poi le resistenze e le rappresaglie, e quindi le pretese e gli eccessi della reazione da parte d ogni Stato e d o-gni popolo. Folle, perchè questa impresa paradossale è il manifesto segno di un periodo dì inquietudine e di squilibrio, debbo aggiungere di crisi, della nazione tedesca. Folle, perchè troppo è visibile nella casta militare la fretta di sopprimere freni e controlli diplomatici. Folle, perchè una guerra di questo genere non la si ripete due volte, e d'un colpo deve mostrare la giusta veduta e la preveggenza dì chi la guida, e questa, al contrario, ha urtato ed urta nell'impreveduto ad ogni passo. E folle, folle, folle, perchè il suo pretesto era una oscura faccenda austriaca, delle più delicate e pericolose, la scintilla dei 1 incendio emancipatore attorno al trono d Absburgo...
« Il popolo che vince, vince perchè aveva le ragioni ineluttabili della vittoria. La Germania non le a-veva. originariamente r.on le aveva. A malgrado d'una semisecolare compartecipazione d'ogni suo organo vecchio e nuovo, a malgrado d'una fatica espansiva ea intensiva in cui ella per la prima — e non forse per l'ultima? — aveva ardito d'applicare le complicate formule delle sue dottrine: a malgrado de suoi multiformi risultati. il grande risultato, quello che ella ha cercato inebriata dalla superbia di superare al confronto ogni passato ed ogni presente ed ogni altrui tentativo avvenire, la Germania non l'ha ottenuto.
«• Il massimo sforzo era il suo ritmo. Tutto l'è sempre stato diffìcile, tutto ella ha reso difficile, e per questo i compimenti parziali non sono mai bastati a soddisfare i eccessiva ripromessa e a compensare l'enorme dispendio d'energia...
« Movendosi, il gigante alemanno fa precipitare i suoi iddii. Schiaccia, rompe, distrugge. Non vince;
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. VII 2
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