Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIarmi francesi, sentirà il bisogno di riprovare i suoi muscoli, e di riprovarli naturalmente con noi; e un'Austria vinta, ma di 40 milioni di uomini, con una tradizione militare da rifare, con un'autorità interna da consolidare, cercherà anch'essa in una guerra contro di noi il modo di rifarsi e di consolidarsi.
      L'oratore ribattè tutte le obiezioni che tentavano i neutralisti contro le ragioni degli intervenzionisti, ad e-sempio il timore d'una sconfitta. Anche le sconfitte, disse il Borgese, significano qualche cosa nella storia del mondo, poiché se non vi fossero state, nella storia, delle disfatte, non vi sarebbero state alcune fra le più grandi esplosioni di civiltà.
      Siamo nati nella nuova Europa — concluse G. A. Borgese — con l'idea che la vita fosse una cosa facile : oggi è appunto il momento in cui l'Italia si deve accorgere che non è facile vivere, e che la vita delle nazioni è una cosa tremenda, come le grandi vite degli individui.
      Un altro collaboratore del Corriere della Sera portò la sua autorità scientifica in difesa delle idealità nazionali : Luigi Einaudi, che pubblicò uno studio interessante e ricco di dottrina, intitolato « Preparazione morale e preparazione finanziaria ».
      « Non soltanto — egli scriveva — come corre la leggenda su per le bocche del volgo, la ricchezza materiale, i tesori accumulati, frutto di ingordigie e di male arti capitalistiche, sono Ja fonte viva a cui attinge l'opera feconda di produzione in pace o l'impeto della difesa in guerra.
      « La sorgente inesausta, da cui zampillano i rivi.di oro ed anzi di biglietti e di assegni che mettono in moto le tremende macchine della guerra d' oggi, è anche un'altra : è la fiducia che i popoli hanno in sè stessi, la fiducia che hanno nell'onestà altrui nell'adempiere ai propri impegni, la persuasione profonda che i meccanismi creati dall'abilità e precipuamente dalla rettitudine di parecchie generazioni successive, seguiteranno a funzionare correttamente e dolcemente anche duran-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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