Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdottrina. È il concetto di specie liberato totalmente da ogni limitazione sensibile.
Nella coltura tedesca il Billia vedeva non altro che un mezzo di più di disumanamento, perchè è tutta concezione d'orgoglio, arnese di dominio...
Umanità è intelligenza — egli concluse — ma non intelligenza fatta, per degenerazione, strumentale, bensì intelligenza dell'essere, dell'universale : onde importa necessariamente un certo grado di moralità, cioè di riconoscimento dell'universale. Ove manchi questo riconoscimento, non si ha più uomo che pensa...
11 prof. Francesco Pullè, dell'Università di Bologna, pronunciò chiare parole in Senato. Egli augurò all'Italia di raggiungere i suoi confini naturali. Questa deve essere per noi — egli disse — la nostra prima finalità, noi la nostra attenzione si dovrà volgere verso il Mezzogiorno e l'Oriente, ove più intensa si dovrà svolgere ed ingigantire la influenza del nostro paese.
Ricordò che la neutralità appena proclamata divenne popolare, perchè suonò per noi liberazione. Piantata su basi solide, ci permise di attendere con tranquilla fermezza gli eventi. Ed il precedente del 1913 ha dimostrato al mondo che l'Italia non vien meno ai suoi impegni, ma che non potrà mai essere spinta ad intervenire in favore di un forte contro un debole, il quale difende la propria nazionalità ed il proprio onore.
Concluse esprimendo, come suo intimo convincimento, l'ammirazione più completa verso quei piccoli eroici popoli, i quali hanno'tutto sacrificato per il loro diritto di vita, per la loro libertà. Dal loro martirio, dalle loro città in fiamme, si leva vieppiù purificato il loro diritto : il loro sacrificio non deve essere avvenuto invano!
Così parlò il senatore Pullè : e degni delle parole furono gli atti. Venne la guerra d'Italia. In un villaggio ancora posto sotto il fuoco dell'artiglieria nemica, un maggiore di cavalleria, giunto nuel giorno al fronte, incontrò un vecchietto arzillo, dai baffi bianchi, il quale indossava la divisa di tenente.
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