Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIApoli inermi, destinati, per diritto delle genti, unicamente alla pace e al lavoro;
« Si incendino e si distruggano villaggi e città anche e sopra tutto di tali Stati neutri, senza alcun rispetto nè ai diritti della proprietà ne ai patrimonii sacri all'arte e alla civiltà;
« Che si bombardino di nottetempo città libere e tranquille, senza nessun rispetto neppure alla inviolabilità degli asili degli infermi;
« Che si uccidano donne, bambini, vecchi e cittadini inermi, unicamente perchè legati di affetto al loro paese nativo.
« Ben altra civiltà noi ci sentiamo il dovere di insegnare nelle nostre Università e alla nostra gioventù studiosa, che dal fatto stesso della assoluta nostra neutralità imposta dal popolo e acconsentita dall'attuale suo governo, apprenderà che l'Italia vuole instaurata una civiltà di progresso scientifico e sociale, fondata non nel dominio della violenza, ma della solidarietà umana, nella fratellanza delle nazioni ».
Il prof. A. Ceconi, dell'Università di Torino, rispose anch'egli al Corpo accademico di Lipsia. E in proposito narrava :
« Conoscendo abbastanza bene i. tedeschi per a-vere a lungo vissuto tra di loro, e conoscendo anche il così detto « patriottismo tedesco », fatto di incondizionato servilismo dinastico o di morbosa presunzione di dominio universale, spesso dell'uno e dell'altra insieme, sapendo perciò inutile e vana ogni discussione, mi sono limitato, dopo un brevissimo accenno ai fatti come sono generalmente noti ed apprezzati in Italia, a riassumere il mio giudizio con una espressione tedesca che non ha riscontro nel nostro idioma : « P'fui! » Ed ho rimandato le fotografie dei forti belgi danneggiati e distrutti dai mortai da 4.20, con l'osservazione che di tali... conversazioni scientifiche tedesche non è sentito per o-ra il bisogno in Italia, nè apprezzata l'utilità. »
Il prof. Sergi, prendendo argomento da una vera-
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