Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI IS TELLETTUAL1
fidando forse di raggiungere e sorpassare l'età nestona-na dell'amico Guglielmo Barbablanca, o quella del cugino Luitpoldo di Wittelsbach, morti entrambi più che nonagenari.
Tutti gli amici, alleati o vassalli suoi d'un tempo — tra' quali due papi, due imperatori, tre sultani, tre autocrati e moltissimi re e principi regnanti o pretendenti — dallo Zar Nicola suo salvatore a Umberto I suo visitatore, dal re sassone Giovanni traduttore di Dante al bavaro re Luigi mecenate di Wagner — sono scomparsi innanzi a lui dalla scena.
Tutti i migliori o peggiori suoi cooperatori, con la spada e con la penna, della forza e dell'astuzia, strateghi e diplomatici, precettori e ministri, finanzieri e burocrati, filantropi e aguzzini, artefici di riforme e di insidie, maestri di vittorie e di sconfitte, umili servi tutti, anche men vecchi e più robusti di lui — da Ra-detzky a Filippovic, da Schmerling a Taaffe, da Beust a Tisza, da Mennsdorff ad Aehrenthal — dovettero, per ordine superiore, abbandonarlo a mezzo del lungo a-sperrimo cammino.
¦Nè giova parlar dei nemici coperti o palesi, inconciliabili o rappaciati, Napoleone III e Vittorio Emanuele II, Kossuth e Garibaldi, Mazzini e Gladstone, Manin e Cavour, Crispi ed Ignatieff, Gorciakoff e Bismarck, che, pur trionfando, furono vinti a lor volta, nel suo cospetto, dalla morte...
E Colautti seguitava ad evocarlo : solo tra i vermigli fantasmi del quadruplice dramma di Queretaro, di Mayerling, di Ginevra, di Serajevo, che alla absburgica corte per quattro fiate comunicava gli spasimi e i brividi della musa eschilèa; solo come un naufrago della vita, come un superstite della tragedia, senza moglie, senza figliuolo, senza fratelli (non forse l'arciduca Luigi Vittore, recluso per psicopatia nel castello salisburghe-se di Klesheim è un vivente cadavere?) e ormai senza nipoti, poiché il novello erede del trono è nipote del-1 ultimo nipote. Seguitava ad evocare lo shakespeariano vegliardo non anche sazio di esistere, non anche stan-
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I. Reggio — Storia della grande guerra d'Italia — Voi. VII 4
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