Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIve, a tragedia incomparabilmente più fiera forse, a disastro mostruoso, a irreparabile crollo. La Morte abbisognava della sua sanzione per compiere la più vasta ecatombe dei secoli.
      Ed ecco, diretta dalla Nemesi arcana, la trepida destra dell'annoso dinasta, segnare il proclama del 28 luglio dichiarante ai suoi popoli la necessità imperiosa e imperiale della vendetta; ecco la bianca, debole mano ritingersi subitamente di sangue — il sangue di otto popoli forse — e gittare la miccia che darà fuoco alla polveriera europea...
      La miccia aveva funzionato, nella polveriera era avvenuta l'immane esplosione; tutto era ancor fiamma e detonazione in Europa, quando Arturo Colautti chiuse gli occhi per sempre, mandando l'ultimo memore pensiero alla sua Zara, laggiù, cihe aspettava...
      Altri figli delle terre irredente seguitarono la battaglia che da tanti anni egli aveva nobilmente iniziato e della quale non doveva veder la fine. Altre voci si levarono : voci d'accusa terribile contro l'Austria, voci d'invocazione ai fratelli d'Italia.
      Cesare Battisti, il deputato di Trento, il cui grido di protesta aveva arditamente echeggiato alla Camera di Vienna, portò traverso all'Italia la sua infaticabile propaganda, combattendo con la parola e con gli scritti per la grande causa.
      « Come nei tempi eroici — egli dice al popolo di Milano — i responsi della patria e degli Dei giungeano ai mortali solo fra il balenìo dei lampi e il clamor delle armi e delle trombe, così la voce che non più invoca, ma afferma prossima la redenzione di Trento, è venuta a noi dalla fumigante mischia che arde nel cuor delle Argonne ed ha avuto a sigillo di fede 1* olocausto di Bruno e Costante.
      « Le salme degli eroi garibaldini hanno ora varcato il sacro limitare della patria, hanno percorso tra un popolo reverente tutta la penisola, e Roma le ha accolte in una superba apoteosi di gloria.
      « A quelle salme s'è rivolto il saluto, si son fissi i
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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