Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI INTELLETTUALIconcessione dell'autonomia a Trieste, dato che anche oggi Trieste è per l'Austria città autonoma; nè che cosa si intenda per « porto franco », essendoci stati nella storia di Trieste « porti franchi » di varie specie; e meno ancora mi soffermo a prender sul serio l'offerta-bur-letta dell'università italiana a Trieste.
« So che a Trieste il popolo, tutto il popolo chiede qualche cosa di più del beneficio puramente economico che deriverebbe da un completo « porto franco »; qualche cosa di più di un'autonomia che non ha mai impedito al governo di trattare Trieste come un paese di conquista; qualche cosa di più di una mezza dozzina di i. r. consiglieri di luogotenenza in pensione, camuffati da professori universitari, come altra volta s'è tentato fare ad Innsbruck, propinatoli alla gioventù italiana di esegesi ai codici austriaci e di Kultur germanica. 11 popolo di Trieste vuole piena libertà; vuole esser redento dal giogo degli Absburgo, vuole, assieme a tutta la Venezia Giulia, esser annesso alla madre Italia.
« Non mi soffermo a questo; ma con la tranquilla sicurezza di interpretare il sentimento di tutti i trentini, che già del resto hanno parlato chiaro in più occasioni ed hanno comunicato ai giornali esplicite proteste, dichiaro che essi per loro conto respingono la vergognosa e insidiosa offerta del Tirolo abitato da italiani.
« Noi sappiamo benissimo cosa voglia dire l'i. r. governo austriaco con queste sue circonlocuzioni. Sappiamo come abbia sempre insistito a classificare per territori non italiani, escludendoli perfino dall'ambito dei collegi elettorali italiani, territori con piccolissima minoranza tedesca, che costituiscono meravigliose posizioni strategiche, che sono testate di valli. Non sono italiane, per l'i. r. governo austriaco, tutte le valli ladine, l'alta valle di Avisio, l'alta valle di Non, ecc. E dal testo stesso dell' offerta (secondo la trascrizione della Stampa), rileviamo come non sarebbero ceduti all'Italia la zona mistilingue di Bolzano e i territori limitrofi che rappresentano il minimo indispensabile per garantire all'Italia un confine militare, appena appena di* screto.
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