Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmancare all'appello. E Giacomo Venezian che, fra la studentesca ch'egli profondamente amava, aveva tenuto acceso, con la religione di una vestale, il fuoco sacro dell'amor di patria, fu il primo a dare l'esempio, che doveva essere seguito da una coorte di generosi.
      Giacomo Venezian, triestino, aveva combattuto e sofferto per l'idea irredentista fin da giovanetto. A di-ciasette anni fu arrestato con altri, tra i quali Salvatore Barzilai, e sottoposto a procedimento penale a Graz. Dovette scontare così sette od otto mesi di carcere preventivo, poi venne assolto dai giurati.
      Si trasferì quindi nel Regno, e divenne professore d'Università. Da molti anni era apprezzatissimo ordinario di diritto civile all'Ateneo bolognese.
      Scoppiata la guerra europea, egli non tardò a convincersi che l'Italia doveva intervenire e conquistar col caro prezzo delle vite dei suoi figli migliori le terre irredente. Coerente a questa sua convinzione fu tutta l'azione da lui svolta nelle adunanze, nei comizi, all'Università, e perfino in Consiglio comunale, fino al giorno in cui, richiamato sotto le armi, vestì la divisa di capitano e partì, al comando di un battaglione territoriale, tra le più calorose dimostrazioni della cittadinanza, per una zona di confine. Promosso maggiore, cadde da prode nella guerra redentrice delle sue terre...
      Figlio d'una stirpe di patriotti, egli seguì l'esempio e il destino di quell'altro Giacomo Venezian, suo zio, arruolatosi con Garibaldi e caduto al Vascello, alla difesa di Roma, del quale disse il Guerrazzi, che guante volte l'Italia gli chiese sangue, sangue le diede...
      Giulio Caprin, che porta con onore un nome illustre' e carissimo agli irredenti, non poteva mancare tra i propagandisti della guerra redentrice. E infatti pubblicò vari volumi, nei quali la causa di Trieste era nobilmente sostenuta.
      L'avvicinamento dei due nomi Trieste e Italia — egli scriveva — dovrebbe sembrare superfluo. Trieste è sempre stata in Italia dacché l'Italia esiste. E l'Italia, come ogni grande nazione, è un'entità inscindibile, pe-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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