Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIredenti fu l'avv. Icilio Baccich, già podestà di Fiume, autore d'uno studio efficacissimo sulla sua città.
      Fiume, l'Italia e il Quarnero era il titolo d'una bella conferenza ch'egli tenne a Milano, tutta rivolta a dimostrare la necessità, per l'Italia, di non escludere il Quarnero e Fiume da una eventuale integrazione dei suoi confini.
      Del problema adriatico, il conferenziere esaminò tutti gli aspetti, cominciando da quello etnico, geografico e storico. L'Italia, le cui coste si protendono per centinaia di miglia in quel mare, è chiamata naturalmente ad esercitarvi il suo dominio. La Dalmazia settentrionale è « la sua quarta parete di casa », la più importante, essendo il massiccio delle Dinariche il baluardo che separa due razze : la latina e la slava. Ri-nunziandovi, essa verrebbe a perdere una poderosissima difesa naturale per l'avvenire : in mano altrui, la Dalmazia settentrionale è una minaccia perenne alle coste tanto .occidentali quanto orientali dell'Adriatico, e un ostacolo insormontabile ad ogni ardimentosa iniziativa commerciale.
      Fiume è dunque necessaria all'integrazione nazionale: senza Fiume ed il Quarnero l'unità nazionale non sarebbe completa. I confini orientali d'Italia, come risultano disegnati dai romani, cadono a Fiume, ove discendono le ultime propaggini delle Alpi Giulie; e Dante ammonisce che il Quarnero chiude l'Italia e i suoi termini bagna. Ma ad affermare il buon diritto dell'Italia ci soccorre anche la storia : chè Fiume era naturalmente connessa con l'Istria, ed arbitraria fu la soluzione di Maria Teresa, la quale la incorporò all'Ungheria.
      Il conferenziere considerò quindi le esigenze nazionali, economiche e strategiche, per cui all'Italia si impone di non lasciar fuori dei suoi confini Fiume e il Quarnero.
      Il giorno in cui,' sottratta per le conseguenze della guerra all'Ungheria, Fiume cadesse sotto altro dominio che non fosse il suo naturale, soccomberebbe con la sua italianità anche l'italianità dell'Istria orientale, che è a-limentata da lei.


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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