Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (77/220)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      GLI INTELLETTUALImo la necessità assoluta d'impadronirci di quelle terre, e le avremo.
      « Vorremmo poter far giungere ancora dimani ai fratelli gementi sull'Adige, le parole che Garibaldi rivolgeva ai trentini nel proclama da Storo, del '66 : « L'inno di guerra della nostra moschetteria vi porta d'eco in eco il primo appello della libertà. »
      « I trentini, che in questi terribili mesi sono stati condotti al macello sui campi di Galizia — e il macello fu tale, che d'un paesello, fra gli altri, donde partirono 180 uomini, non si ebbe notizia più che di un solo — attendono l'azione pronta, che impedisca almeno la macchinata strage della città, gioiello d'arte e nido di memorie.
      « Ferite, sopra l'eterno barbaro! — Toma alle labbra la generosa invettiva del Carducci, mentre da un capo all'altro della Penisola fervono gli allestimenti di guerra. Nè la guerra avrà fine finché « su l'Alpi risalga Mario », finché non potremo ripetere il grido del centurione romano piantando la nostra bandiera sulle Alpi Retiche e Giulie. »
      Scipio Slataper : un altro irredento che combattè con la parola e con gli scritti, in attesa di combattere sul campo.
      Una sua conferenza tenuta a Roma, cominciava con la dimostrazione che di tutti gli Stati continentali europei, l'Italia è quello che ha il confine naturale più chiaramente fissato dalla natura, mentre la sua attuale frontiera politica è delle più assurde. La colpa di questo fatto è dovuta alle sciagure di Custoza e Lissa, che ora appunto bisogna vendicare.
      Difatti, ogni volta ch'è esistito uno Stato italiano, si chiamasse esso o Roma o regno italico o Venezia, le Alpi tridentine e Giulie hanno sempre segnato il confine della nazione. L'oratore rifà a larghi tratti le lunghe lotte sostenute da Venezia contro gli Absburgo per la sua frontiera alpina, e si ferma a descrivere i mutamenti territoriali avvenuti nelle provincie irredente alla (grande epoca napoleonica. L'importanza strategica del-


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

Pagina (77/220)






Adige Garibaldi Storo Galizia Carducci Penisola Alpi Mario Alpi Retiche Giulie Slataper Roma Stati Italia Custoza Lissa Stato Roma Venezia Alpi Giulie Venezia Absburgo