Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIstri focolari, dei quali la più parte è distrutta, ma sul suolo nativo, questo suolo sia così deserto e devastato che ci riesca impossibile riconoscerlo. Voi più che tutti sapete che cosa valgano per un popolo le memorie e i capolavori, poiché la vostra patria è coperta di capolavori e di memorie. Essa è anche la terra della giustizia e la culla del diritto, il quale non è che la giustizia divenuta conscia di sè stessa. Per questo l'Italia ci deve giustizia. L'Italia ha verso sè medesima il dovere di fermare la più grande iniquità della storia.
      « Me ne appello a tutti i fratelli d'arte che abbiamo qui; me ne appello a tutta quell'Italia che sa intendere e ammirare un'opera del genio: cioè, più semplicemente, all'Italia tutta quanta. Me ne appello all'Italia che è per eccellenza la terra delle belle e nobili città; me ne appello, sopra tutto, alla città magnifica di cui i muri portano ancora, immortalmente giovine a onta del guasto degli anni, l'opera fra tutte gloriosa del più grande artista d'ogni età.
      « Dalla distruzione di un'opera di bellezza il genio stesso dell'Italia e i suoi iddìi senza tramonto sono oltraggiati. La nostra causa è dunque la sua. L'Italia è onnipossente anche senza sguainare la spada. Quando ella parla in nome dei capolavori, la sua forza morale basta a salvarli.
      « L'Italia ci deve il suo aiuto. Ella è la fonte, ella è la madre dell'ideale per cui abbiamo combattuto e per cui combattono ancora, nelle ultime nostre trincee, gli ultimi soldati che ci rimangono. »
      Il deputato belga Giulio Destrée, con gli scritti ardenti e con l'alata parola, condusse un'infaticabile efficacissima campagna.
      Nelle conferenze di Destrée, alle quali ripetutamente assistette, Maeterlinck affermava di aver sentito tutto quello che la vera eloquenza ha di misterioso, di incantatore, di soprannaturale.
      Destrée si presentava con aria stanca, abbattuta. La folla, come tutte le folle che attendono il loro dominatore, si raccoglieva ai suoi piedi, silenziosa, incerta,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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