Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAamorfa, indecisa ancora su quel che avrebbe voluto. E-gli cominciava con una voce lenta, spenta, quasi esitante; pareva cercasse penosamente le idee e le espressioni, ma in realtà tastava i punti sensibili, i punti magnetici dell'essere enorme e sconosciuto del quale voleva giungere fino all'anima. Da principio era evidente che egli non sapeva bene ciò che stava per dire : sondava l'assemblea con le sue parole, come con delle antenne, le quali tornavano a lui cariche di fluido, di simpatia, di forza e di indicazioni precise e preziose : allora la parola diveniva più celere, il corpo si raddrizzava, si alzava e quasi ingigantiva.
La voce diventava ampia, enorme, commovente o sarcastica, e rovesciava, come una tempesta, il pensiero degli uditori, si schiacciava sulle pareti degli edifici più vasti, traboccava dalle finestre, dalle porte, andando a portare fin nelle vie agitate gli ardori e gli odi dei quali fremeva la sala. La sua maschera selvaggia, brutale, butterata, profondamente ombreggiata di violenti chiaroscuri, di una bruttezza magnifica e potente, diveniva il chiaro simbolo delle passioni furiose e generose della folla. In quei momenti egli meritava veramente il nome che tante volte gli fu dato, di « oratore formidabile ».
Il libro in cui Giulio Destrée ha raccolto le vive impressioni dei suoi viaggi attraverso l'Italia neutrale, sarà uno di quelli che meglio serviranno a prospettare i vari stati d'animo, i turbamenti e le passioni che hanno agitato il popolo italiano durante la preparazione della quarta guerra d'indipendenza nazionale.
Il libro del deputato belga — notava Mario Fiorini — non è un vero e proprio studio, non è stato limato, corretto e adattato dopo lunghe considerazioni, non si prefigge di svolgere una tesi o di dimostrare u-na cosa nuova; raccoglie invece una serie di acute osservazioni, di impressioni e di scintillanti note di cronaca buttate giù in fretta per un grande giornale parigino dal novembre al giugno, subito dopo aver detta una di quelle conferenze che han dato al Destrée in
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