Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIse esclusiva dei loro interessi o dei loro pregiudizi. La nazione italiana non va identificata con quel pugno di straccioni che forse ozieggiano tuttora per le vie di Berlino, di Londra o di Parigi e che hanno magari ispirato l'infelice frase del sig. Cambon e il commento imprudente del signor Repington.
      « Tutte le grandi razze hanno detriti che l'alveo materno, per salutare ed automatica contrazione biologica, respinge e rigetta lontano da sè, più lontano che sia possibile.
      « E proprio in questo momento l'Italia ospita molti detriti di altre razze, proiettati qui ad esercitare mansioni assai più disonorevoli di quelle dei sonatori d'organetto o degli accattoni.
      « Nel consesso delle nazioni, l'Italia ha più di un nemico.
      « L' Italia lo sa : fra questi nemici uno ve n' ha, più feroce di tutti, secolare, mortale, implacabile.
      « Tutto il mondo non ignora da cinquant anni come questo nemico si chiami. L'occulto potere che presiede al destino dei popoli sta per far scoccare il fatidico giorno lungamente atteso, di generazione in generazione, da ogni cuore italiano.
      « Da innumerevoli segni pare che sia affidato a noi l'onore supremo e la suprema gioia di vendicare chi sotto il giogo austriaco morì e di liberare chi sotto quel giogo vive.
      « A questo compito grave e solenne gli italiani si apprestano con un fervore di credenti.
      « Inutile, dunque, cercar di distoglierci, di deviarci
      0 di imbrogliarci. Vane son le sapienti lusinghe del signor di Biilow, vane le sottili sferzate del sig. Cambón, vane le oscure minacce del signor Sazonoff. Gli italiani sono consci, oggi, della portata decisiva del colpo che per loro mano sarà vibrato.
      « Essi sanno di possedere un esercito, al confronto del quale possono reggere solo uno o due fra quelli belligeranti.
      « Essi sanno di possedere una flotta che non teme
      1 più ardui cimenti. Per questo esercito e per questa flot-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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