Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIli sono 1 nostri alleati naturali e da quale parte convien premere colla nostra forza. Da soli non faremo mai nulla — e più tardi sarà troppo tardi. Ricordiamoci che in un tramestìo così vasto ne busca anche chi sta fermo.
      « Finiamola, dunque, e presto... »
      Ma la speranza non era morta. E il Soffici le dava e-spressione con queste parole :
      « L'angoscia alimentata giorno per giorno dal silenzio equivoco o dai comunicati sibillini del nostro Governo ha dettato e detta le nostre espressioni amare. 11 nostro Governo non ha saputo fino ad ora cattivarsi la nostra fiducia, ed è perciò che la disciplina ci è sembrata un momento degenerare in complicità e l'abbiamo spezzata.
      « Sembra, per qualche segno, che sia possibile d'ora innanzi nutrire una fondata speranza. Il nostro cuore l'accoglie premurosamente. Se non sarà delusa sapremo mostrare che la nostra irritazione non era che una forma del nostro amore geloso. »
      Luciano Folgore si chiedeva : che cosa occorre? E la risposta era : uscire dalla neutralità. Era questo l'unico refrain di una canzone necessaria e fatale...
      Con chi? Se si potesse, con nessuno. Però mai con l'Austria. Forse con la Francia. E ciò non per ragioni di sentimentalità ma per comunità di interessi, di sensibilità, per una fratellanza sì profonda di nervi, di cervelli, di istinti, tra noi e i francesi.
      Occorre per la salvezza dell'Europa — soggiungeva —- che il rigido compasso delle gambe tedesche si chiuda per molti anni e resti così piantato in terra germanica immobile nella pece nera della sconfitta. Si parla ancora di un pericolo slavo che minaccia l'Adriatico. Verissimo. Tra i due pericoli che si contrastano, l'Italia può benissimo fare i propri interessi e ridurre l'Adriatico a mare i-taliano. Ma ci si soggiunge che il pericolo slavo non è tanto imminente quanto futuro. Piomberà un giorno su di noi, dicono i vecchi triplicisti. Può darsi. Ma può darsi anche che ci trovi preparati a sostener l'urto, come può darsi che il silenzioso pericolo giallo minacci gli slavi e tocchi al colosso russo il compito di sostenere con le qua-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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