Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (137/220)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      GLI INTELLETTUALIdel sole. Bisogna — capite? — bisogna che l'anima lanci il corpo in fiamme, come un brulotto, contro il nemico, l'eterno nemico che si dovrebbe inventare se non esistesse!...
      « Guardate laggiù, quelle spiche di grano, allineate in battaglia, a milioni... Quelle spiche, agili soldati dalle baionette aguzze, glorificano la forza del pane, che si trasforma in sangue, per sprizzar dritto, fino allo Zenit. 11 sangue, sappiatelo, non ha valore nè splendore, se non liberato, col ferro o col fuoco, dalla prigione delle arterie! E noi insegneremo a tutti i soldati armati della terra come il sangue debba essere versato... »
      Tutto il passato di Marinetti quale propagandista delle più battagliere tendenze riviveva in quell'ora decisiva : ed egli poteva rievocare i suoi appelli di un tempo alla guerra, « sola igiene del mondo », e i suoi antichi evviva ad Asinari di Bernezzo.
      Nella sua vivace e multiforme azione per l'intervento italiano egli lanciò un appello agli studenti, nel quale, pur tra le consuete esuberanze formali, spirava fiera energia e forza suggestiva.
      « La guerra — egli diceva — è la sintesi culminante e perfetta del progresso. La guerra è una imposizione fulminea di coraggio, di energia e d* intelligenza a tutti. Scuola obbligatoria d'ambizione e d'eroismo; pienezza di vita e massima libertà nella dedizione alla patria.
      « La guerra esautorerà tutti i suoi nemici : diplomatici, professori, filosofi, archeologi, critici, ossessione culturale, greco, latino, storia, senilismo, musei, biblioteche, industria dei forestieri. La guerra svilupperà la ginnastica, lo sport, le scuole pratiche d'agricoltura, di commercio e industriali. La guerra ringiovanirà l'Italia, l ar-ricchirà d'uomini d'azione, la costringerà a vivere non più del passato, delle rovine e del dolce clima, ma delle proprie forze nazionali.
      « Oggi più che mai la parola Italia deve dominare sulla parola Libertà. Tutte le libertà, eccettuata quella di essere vigliacchi, pacifisti, neutralisti. Tutti i progressi nel cerchio della nazione. Cancelliamo la gloria romana con una gloria italiana più grande. Combattiamo dunque
      — 137 —
      I. Reccio — Storia della grande guerra d'Italiq —, Voi. VII
      9


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

Pagina (137/220)






Zenit Marinetti Asinari Bernezzo Italia Italia Libertà Reccio Italiq