Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIspie e ai cannoni, e cominciò la corsa pazza alla morte certa.
      « È necessario per noi contribuire a quella morte; a far che sia morte davvero, definitiva. Tutta la civiltà, dappertutto, ne ha bisogno. Ma per cogliere il frutto, è non soltanto degno, ma necessario, partecipare all'opera. È pur singolare fortuna quella d'Italia! Noi possiamo insieme combattere una guerra di unità nazionale, di necessità politica, di liberazione civile. Ma occorre tener bene presente che la nostra guerra è tutte queste guerre" insieme, per non correre il rischio di dichiararci soddisfatti troppo presto. Tutti gli italiani sotto una sola bandiera, sta bene; preparar l'espansione possibile oltre i confini della nazionalità, sta pur bene : ma sono programmi minimi, immediati; di là da quelli, contiguo e conseguente, indispensabile ad attuarsi perchè anche l'attuazione di quelli sia possibile, c'è il massimo : la guerra della civiltà, per la civiltà.
      « E per questo la cosa più necessaria è tener presente che di là dall'Austria, contro cui domani manderemo l'esercito e le navi, c'è la Germania, contro cui già abbiamo cominciato la lotta implacabile dell'esame spietato, dell'oculato disprezzo... »
      Di questa lotta il volume del Bacci fu un notevole e-pisodio; e giustificata era la speranza espressa dall'autore di non aver scritto un libro inutile.
      La conclusione del volume era netta e indeclinabile : l'Italia non può fare a meno della guerra.
      « L'Italia — affermava il Bacci — è pronta al sacrificio. Il popolo nostro non si fa illusioni : pur sentendo che la guerra sarà vittoriosa, ne prevede tutta la importanza grave. Esso è pronto a sostenerla con fede, con tenacità, con fervore.
      « È bene che così sia, perchè non si tratta di una passeggiata militare : si tratta di una guerra seria. I tedeschi che hanno bisogno di impressionare l'opinione pubblica, tenteranno un'incursione nella Lombardia. È possibile che essi riescano nel loro piano.
      « Bisogna che il popolo sia preparato, che non si lasci intimidire da questo ingresso del nemico in casa no-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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