Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI INTELLETTUALIgrande Potenza europea per poter parlare a voce alta il giorno nel quale si discuterà la pace.
« Noi non dobbiamo imitare l'esempio della Grecia, che un re malato di teutonismo ha prostrato ai piedi degli Dei berlinesi.
« 1 nostri germanofili vedono sempre un fantasma : il mostro slavo; è la loro scusa per tentare la salvazione del mostro tedesco. Ma, anziché gareggiare nell'azione con questo terribile rivale dell'avvenire, a lui lascerebbero il campo libero, lamentandosi poi se la stampa russa tenta di discutere le sacrosante aspirazioni italiane.
« La vita non è degli oziosi, dei pigri; è di coloro che vogliono e che agiscono.
« Fatalmente, ineluttabilmente noi dobbiamo concorrere allo schiacciamento del grande nemico d'oggi, della Germania, che ha sete di dominio, che nulla rispetta, che tutto pospone al suo interesse.
« La guerra per noi è di liberazione, di sicurezza nazionale, di conquiste necessarie al nostro sviluppo, di preparazione ad una politica diplomatica degna di pari a pari, che ci metta in condizione di essere soci d'uguali diritti in una Alleanza, non isolati e tormentati dal rancore e dal disprezzo delle altre nazioni. Nè alleati sotto tutela.
« È un'ora solenne. Il Governo ha nelle mani la grandezza o la rovina d'Italia. »
Scritti generosi in favore degli irredenti furono pubblicati da Giuseppe Antonini nel Corriere Valsesiano.
Se l'irredentismo piazzaiuolo e infeudato ad un partito — egli scriveva — venne cancellato dopo la costituzione della Trìplice dagli atteggiamenti concessi alla gente amante dell'ordine e del quieto vivere, che arricchiva sollecita, nei commerci, nelle industrie, nell'agricoltura, del benessere economico capitalistico; e se il proletariato, alloppiato, come direbbe l'Alfieri, dal socialismo trionfatore dei suoi antichi malanni, seguì la borghesia nel disinteressamento della questione nazionale, ciò non toglie che al di là dei pali del confine politico, e malgrado l'alleanza, le popolazioni italiane dell'Austria non so-
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