Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
VIILA DISCUSSIONE MILITARE
Il colonnello Barone — Visione politica e militare — La forza morale — Unica soluzione la guerra — Il generale Perrucchetti
— La strategia di Roma antica — Gli attentati all'italianità —
— Il generale Bompiani e il capitano Gatti — Arturo Mercanti e l'aeronautica militare.
Mentre lo spirito pubblico pesava l'eventualità della guerra, è facile intendere quale importanza assumessero in quel periodo le discussioni d'indole militare e quale forza suggestiva acquistassero gli incitamenti alla guerra che provenivano dai competenti nelle questioni attinenti alle armi.
Tra gli scrittori militari che risolutamente si schierarono in favore dell'intervento, emerge il colonnello Enrico Barone. Appena dichiarata la neutralità, egli sostenne che quell'atteggiamento non poteva essere che transitorio.
« L'Italia — egli scriveva — sarà presto costretta ad uscire dalla neutralità, se vorrà efficacemente provvedere alla tutela dei suoi molti interessi, che dal tremendo conflitto possono essere minacciati. Un contegno puramente passivo, nell'ora della resa dei conti ci scatenerebbe contro le ire e gli odii di coloro che ora se ne credono danneggiati — e già fin d'adesso se ne intuisce, più che non si veda, qualche manifestazione — e non ci assicurerebbe l'appoggio di coloro che già fin d'ora se ne avvantaggiano, per quanto calde e rumorose sono, adesso, le lóro espressioni di giubilo e di simpatia per noi. A questa
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