Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAin cui per la difesa dei nostri vitali interessi fossimo costretti a tale necessità, tutto il popolo d'Italia, tutto, senza distinzione di classi e di partiti, si troverebbe compatto e stretto attorno al suo Governo .ed al suo Re, in una esplosione unanime di sentimenti per lunghi anni repressi e sopiti. E forse le conseguenze di tali risoluzioni, sulla incerta bilancia dei belligeranti quale si trova ad essere ora, potrebbero divenire assai più decisive di quanto generalmente si pensi. »
      A Roma, a Milano, in altre città italiane, il colonnello Barone disse una sua conferenza che dovunque destò profonda impressione ed ebbe grande successo.
      Per la causa degli irredenti egli ebbe alte parole di solidarietà. In quel campo, egli disse, le aspirazioni italiane si riassumono nella volontà che cessi il «massacro» sistematico che con sottile ferocia si va compiendo della nazionalità italiana. Volontà, questa, che per noi non è soltanto questione di sentimento, ma benanco di sicurezza e di sviluppo; giacche se la persecuzione dovesse continuare come finora, fra breve volgere di anni l'italianità scomparirebbe — o quasi — anche dal golfo di Trieste, dall'Istria e dal Quarnero, come già per sistematica distruzione è quasi scomparsa dal litorale della Dalmazia; tanto che un deputato croato — sebbene di nome italianissimo — potè dire che oggi « i dalmati sono croati che sanno parlare italiano »!
      Il conferenziere rievocò l'opera del Governo di Vienna per sopraffare e soffocare il sentimento nazionale della gente italiana, particolarmente a Trieste, la qual città è, per così dire, la posizione strategica nella lotta fra il Governo austriaco e l'italianità sulle coste adriatiche. E rilevò come nel Trentino, dove pure si svolge una simile lotta, le condizioni siano ben diverse, in quanto che là vi sono, in massa compatta, gli italiani contro soli dodicimila tedeschi : e la immigrazione di gente di altre nazionalità. sebbene anche là favorita e incoraggiata, non vi è facile come a Trieste e negli altri luoghi dell'Adriatico. Ora è evidente che quando nelle terre adriatiche fosse del tutto espulsa e soffocata l'italianità, non vi sarebbero
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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