Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIpiù nè storia nè geografia atte a rivendicarla a noi. Ecco perchè la questione adriatica primeggia su quella del Trentino...
      Per completare la tesi della preponderanza della questione adriatica, passò poi a ragionare del Trentino; di questa punta montagnosa addentrantesi nelle nostre terre, sulla quale — egli disse — molti immaginano che l'Austria possa addensare adesso chi sa quali e quante forze per invadere il nostro territorio, cadendoci alle spalle con forti eserciti e rendendo, così, vana ogni nostra a-zione verso il Friuli ed oltre. E spiegò succintamente come le sole efficaci minacce sul nostro tergo sarebbero quelle provenienti dai falsi stradali sboccanti a sud, verso Verona, e a sud-est, verso la pianura veneta; e disse come, contro queste minacce, si potesse agevolmente provvedere valendosi di posizioni già apparecchiate e della « manovra », anche senza immobilizzarvi forze eccessive.
      Comunque, la guerra dovrebb'essere offensiva — affermava il Barone; — poiché non si conquistano terre oltre la frontiera senza muovere il piede da casa.
      Ma per l'impresa occorrevano non solamente le armi, bensì un'alta forza morale. E il colonnello Barone chiedeva :
      « Sentiamo noi — virilmente, tenacemente, consapevolmente — che la risposta al fatidico « Quando? » debba essere fieramente : « Ora! »? L'ora che col freddo acciaio ogni sillaba debba essere scolpita nella pietra di Po-la romana sopra il cuore ridonato al leone? Ebbene, allora non c'è che la guerra. Vano sperare che altri da sè stesso, Edipo novo, si acciechi o si strappi le pupille dalle occhiaie. Allora non c'è che la guerra. Potrà dolerci che i fati della Patria ci pongano contro alla gente di Germania. così ricca di maschie virtù a dovizia, ancora e sempre, pur nella esaltazione morbosa di sè stessa, quasi come una predestinazione divina a reggere il mondo; alla gente di Germania verso la quale noi — non immemori — nè nutriamo crucci, nè odii, nè rancori. Ed allora, come a quelli di Lanuvio il sacerdote di Marte, noi diremo ai nostri giovani : « Udiste ciò che al Dio piace. Accelera-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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