Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAe la liberazione da un isolamento spaventoso. Trento, Trieste, l'Istria sarebbero qualcosa, sì, ma rappresenterebbero appena l'antipasto del banchetto al quale vorremmo essere convitati. Se oltre all'antipasto il banchetto non ci promette altri tre o quattro buoni piatti, noi...
      « Noi? Qui vogliamo la Stampa : ci dica dove andremo a mangiare se l'oste della Triplice Intesa non ci offrisse precisamente tutti i piatti che pretendiamo. Dall'oste della Triplice Alleanza? La Stampa, se ciò volesse, dimenticherebbe che con quest'oste avremmo già rotti i ponti, perchè secondo lei dovremmo presentarci agli alleati della Triplice Intesa quando avessimo rotto le trattative con gl'Imperi centrali. Svalutati, diminuiti così dal rifiuto degli uni, dovremmo con gli altri mostrare una baldanza senza limiti. E supposto che la mossa non riuscisse, a qual partito dovremmo appigliarci?
      « Non ne resterebbe che uno : crepar di fame, rinunciare cioè all'integrazione dei confini, rimanere isolati in Europa, esposti alla certa, sicura, immancabile vendetta dell'Austria, aiutata o meno dalla Germania. La guerra europea allora potrebbe entro qualche anno avere questo epilogo : l'Austria ne ha fatto da principio le spese, ma poi — ricostituite appena le forze — si è risarcita a danno dell'Italia, rimasta sola, scornata, umiliata, risultata la più debole e impotente fra tutte le grandi nazioni europee.
      « Ma la situazione appare ben diversa a chi sia in uno stato d'animo diverso : a chi creda, come noi fermamente crediamo fin dal principio della guerra, che questa abbia fatto crollare la nostra alleanza e ci abbia e-sposto a pericoli tali che importi, prima che sia finita, crearci altre alleanze; che il problema delle nostre terre irredente e dei nostri confini sia essenziale per noi come è essenziale per l'Inghilterra, per la sua vita, portare fuori salva da questa lotta la sua potenza navale. Respinti dagli uni, non possiamo esserlo anche dagli altri, a rischio di attraversare una crisi morale, materiale ed economica quale non sappiamo nemmeno immaginare. Una guerra colossale, come quella alla quale assistiamo, non è un mercato che si rinnovi ogni settimana. 11 mercante che
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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