Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALIguerra balcanica, chi avrebbe mai potuto legalmente opporsi a che l'Austria esercitasse i diritti concessile dal trattato di Berlino ed intervenisse nella guerra turco-balcanica a tutelare questi diritti? Non noi certamente, suoi alleati.
      L'Austria non è stata sincera nella sua rinuncia? L'impegno contratto allora non l'ha fermata per sempre nella via dell'espansione, nel Drang nach Osten? E chi lo dice? Non ha l'Austria dovuto assistere inerte alla spartizione del Sangiaccato di Novi-Bazar e della Macedonia fra gli Stati balcanici?...
      « Certo, il proposito austriaco nel luglio scorso è stato di spingersi verso Oriente, di trar pretesto dall'uccisione dell'Arciduca per riaprire il libro chiuso nel 1908. Ma dalla * lolazione di un impegno assunto emerge la legitti-rr: della reazione; e chi sa che la storia ha un corso fanale non rinuncia ad un impegno altrui se anche apparentemente illusorio, nè lo scredita quando l'ottiene preannunciando che non sarà osservato, ma fìssa i suoi diritti per l'avvenire, pur prevedendo e talvolta anzi desiderando che siano violati, perchè la violazione legittimi rivendicazioni rimunerative.
      « I contratti sono tutti così. Se ne stipulano le clausole d'accordo; poi si incarica il tempo di far vedere a quale dei contraenti quelle clausole siano state più favorevoli. La Stampa, che deride il contratto del 1908, non si avvede che da esso possono per noi germogliare i frutti più ambiti. O l'Austria lo rispettava, e non c'era quella guerra che la Stampa ha deprecato; o lo violava, e nella violazione l'Austria si esponeva alla liquidazione sua. In ogni caso era un contratto ben fatto... »
      Era opportuno rievocare le fasi salienti di quella polemica, perchè lumeggiò in modo evidente l'opera di coloro che meglio diffusero la conoscenza degli elementi i-deali e morali, coinvolti nel conflitto insieme agli elementi politici.


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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