Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
GLI INTELLETTUALIgimento politico, e dopo di esso, ha sempre calpestato ed offeso i diritti della nostra civiltà.
« Or dunque, se sotto il fenomeno della cultura intensiva teutonica si nasconde il programma di Una e-spansione progressiva e sistematica a danno delle altre nazioni, bisogna che la Germania torni in sè e si liberi da questa lunga ubbriacatura che le fa credere di essere sul serio chiamata ad essere il cervello d'Europa. È probabile che dopo la presente guerra essa vi rinunzi. Custodisca intanto l'Italia, contro essa, i suoi confini naturali e ideali. Ristabilisca i termini segnati a settentrione.e ad oriente dalla sapienza di Roma. Opponga al materialismo grossolano e culturale, di cui i teutoni menano sorverchio vanto, la nobiltà del suo latin sangue gentile, e cementi con esso le fondamenta del proprio avvenire. »
Importante per l'orientamento della pubblica opinione in quell'ora,.fu lo studio di Carlo Errerà sul confine fra Italia ed Austria.
« Fra le ragioni — scriveva l'autore — che hanno costretto il popolo italiano a proporsi oggi, con un'urgenza mai conosciuta prima, il problema del compimento dell'unità nazionale, il sentimento indica prima e più importante fra tutte la fratellanza di lingua, di cultura e di affetti che ci lega ai dolenti Italiani d'oltre frontiera, — la considerazione politica mette innanzi come fondamentale 1' urgenza di impedire la rovina dell'italianità nell'Adriatico per le vittorie germaniche o per le slave e di dare all'Italia la sicurezza del suo avvenire, — i riguardi della difesa danno il massimo valore alla necessità di togliere Io stato italiano all'irrimediabile inferiorità, cui lo condannano le attuali condizioni della frontiera italo-austriaca e insieme le mi-naccie della costa dalmata e istriana. »
E soggiungeva di voler illustrare « questa necessità che allo Stato italiano s'impone : di raggiungere finalmente la frontiera che possa assicurargli una vita Libera, unita e sicura, spezzando il confine, che oggi gli vieta l'unificazione dei fratelli oppressi, gii nega ogni
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