Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (174/220)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAbando, quanti danni prossimi e remoti ci procuri questa singolarità di confini! Occorre una derivazione d'acqua o un trasporto di energia elettrica? occorre la sistemazione di un torrente, che dalla valle franosa in alto (nella parte austriaca) precipita rovinoso a devastare i nostri piani? occorre una strada per allacciare ai centri maggiori i villaggi più segregati? occorre un raccordo ferroviario o un allacciamento della rete telegrafica o telefonica, o il regolamento della navigazione sul Garda? Sempre, in ogni caso, il decorso della frontiera, così bene congegnato a scorno d' Italia, ostacola o tronca addirittura ogni iniziativa. »
      L'Errerà considerava poi la frontiera verso il Trentino dal punto di vista strategico, mettendo in rilievo la enormità dello sforzo militare e finanziario che l'Italia doveva sopportare per la propria incolumità lungo tutta la frontiera di questa gran punta armata e minacciosa, contro la quale occorrevano a noi difese tali che controbilanciassero non solo gli apprestamenti militari dell'avversario, ma insieme tutti i vantaggi naturali della sua posizione. Si consideri un momento solo — diceva l'autore — l'entità di un tale sforzo nostro, a difesa di un tratto di confine lungo più di 400 chilometri, aperto e pericoloso in cento punti, bisognoso di ripari eccezionali forti e dispendiosi; e si confronti con lo sforzo che invece esigerebbe la difesa di una frontiera lunga soltanto 300 o 200 chilometri e formata da una serie quasi ininterrotta di montagne formidabili, come sarebbe offerta sia dalla linea naturale dello spartiacque, sia dalla linea montana separante i parlanti italiano dai parlanti tedesco. E si veda l'eloquenza straordinaria del paragone!
      Verso la frontiera friulana, l'Errerà giudicava la situazione anche peggiore.
      Che cosa sia e che cosa valga questa razza di frontiera, — egli diceva, — bisognerebbe chiederlo, per esempio, agli abitanti della valle del Natisone, che non soltanto hanno la loro valle amputata nel mezzo in tal modo da togliere a quelli del tratto superiore ogni a-gevole comunicazióne con quelli di sotto, ma che han-
      — 174 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

Pagina (174/220)






Garda Italia Errerà Trentino Italia Errerà Natisone