Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnon c'è un uomo pubblico russo, cominciando dal signor Stolypine, che metta in dubbio i diritti della Russia sul Bosforo e su Costantinopoli, sebbene quelle terre mai abbiano avuto un sol giorno di storia russa, mai abbiano ospitato un solo nucleo autoctono di gente slava, e meno che mai di russi; non c'è un giornale, non un pubblicista serbo che osi mettere in dubbio i diritti della Serbia e i pretesi diritti, sorti ad un tratto dopo la recente guerra balcanica, di una Serbia imperialista sulla Dalmazia, ohe per storia, per civiltà mai è stata e mai potrà essere altro che italiana. Perchè, dunque, solo l'Italia deve avere il monopolio di suoi figli, che ri-nunziano alle province sue come non rinunzierebbero a terre di patrimonio privato proprio, e ciò nel tempo stesso in cui si chiedono i più grandi sacrifici della patria nostra per una guerra che, se si avverassero certe previsioni, finirebbe col darle meno di un decimo di quanto l'imperialismo serbo avrebbe dato dopo la sua guerra alla piccola ed eroica Serbia?»
La lettera era firmata dall'on. Di Cesarò, Tommaso De Bacci Venuti, Amedeo Orefici, Antonio Oppico di Zara, Alessandro Dudan di Spalato.
Altri intellettuali portarono ancora il contributo dei loro scritti e della loro parola nella grande discussione, giovando al definitivo orientamento dello spirito pubblico.
Tra questi, Giovanni Borelli, il cui vigoroso ingegno aveva sempre altamente sentito la forza animatrice dell'italianità, diede tutte le sue migliori energie alla battaglia per l'intervento : e la sua alata parola scosse le folle con nobilissime invocazioni.
Così, nel grande comizio interventista ch'ebbe luogo al Teatro Lirico di Milano, egli elevò una superba invettiva contro la tesi neutralista. E dopo aver esposto lo svuotamento progressivo, attraverso la Triplice, del sentimento nazionale italiano, affermò che la guerra e-ra l'unica esperienza virile e giusta che il popolo d'Italia potesse fare per redimersi di trenta anni di viltà.
« E la guerra dovrà essere vittoriosa, — esclamò,
— 180 — „
| |
Stolypine Russia Bosforo Costantinopoli Serbia Serbia Dalmazia Italia Serbia Cesarò Tommaso De Bacci Venuti Amedeo Orefici Antonio Oppico Zara Alessandro Dudan Spalato Giovanni Borelli Teatro Lirico Milano Triplice Italia
|