Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI INTELLETTUALI
      — anche se aspra e lunga, e con essa gli italiani getteranno al kaiser una manata di fiori purpurei, colti ove fino ad oggi più grave fu la oppressione di nostra gente; ed affermeranno così di essere ancora gli araldi invitti di una umanità che non ha mai smentito sè stessa...
      « O italiani, io vorrei che il possesso di Trento e Trieste fosse il più grave dei problemi che siasi mai opposto dalla storia alle aspirazioni di un popolo; vorrei che così fosse, perchè sentissimo il dovere di morire tutti, pur di ritornare in grembo alla grande famiglia le due sventurate sorelle. »
      L'oratore spiegò quindi come cagione della nostra debolezza sia stata sempre la configurazione del confine orientale, il quale ci poneva il nemico in casa, e così concluse :
      « Chi non sa che tutto l'avvenire proletario, della rivoluzione, tutti i valori economici, morali, civili, ideali sono in dipendenza di Trento e Trieste, o è un piccolo idiota, o è un cattivo arnese mandato fra noi ad avvelenare la saldezza dell'anima italiana. Italiani di tutte le scuole, di tutte le sfumature, accordatevi in u-na concorde, ritmica, onnipossente voce, che varchi i confini è dica a tutta l'umanità civile, in nome di una nazionalità cavalleresca sempre : — Fuori lo straniero, per sempre fuori lo straniero! »
      Nè va dimenticata, nel complesso dell'opera patriottica largamente esplicata dalla « Dante Alighieri », quella particolare del conte Sanminiatelli, infaticabile vice-presidente del grande sodalizio, il quale diffuse numerosi e autorevoli scritti di propaganda, lumeggiando nel modo più efficace le condizioni fatte dall'Austria agli italiani delle terre irredente.
      E va ricordato Luigi Bertelli (Vamba), che pubblicò una serie di mordaci e vivacissimi sonetti in favore della tesi dell'intervento. E ricordata dev'essere pure la nobile propaganda di Sofia Bisi-Albini, che in vista dell'intervento affermava con ardente energia i doveri della donna ed apriva la via a quella « preparazione » che è uno dei più sicuri coefficienti di vittoria...
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 7. Gli intellettuali (Verso l'intervento)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 187

   

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