Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
Per quasi cinquant anni le terre italiane soggette all'Austria, deluse nel 1866, ripresero giorno per giorno l'aspra battaglia per la conservazione del loro carattere nazionale. A lunghi intervalli qualche più doloroso episodio richiamava 1' attenzione dell' Italia su quelle regioni per metà ignorate; ma l'effìmero richiamo non tardava a sparire sotto una nuova ondata dell'apatico oblio.
Quando il conflitto europeo conferì all'Italia più nitida coscienza dei suoi diritti, la nazione sentì che ancor vivevano in tutta la loro forza i vincoli di sangue e di tradizioni antiche, dai quali era unita ai fratelli soggetti allo straniero. E con la nobile storia due volte millenaria di quelle terre evocò una fulgida visione di arte e di bellezza, di energia e di civiltà.
Se la verità storica aveva lungamente taciuto nell'interesse della diplomazia, la nuova ora rivelava finalmente all'Italia quale contributo quelle terre potevano dare al patrimonio ideale della nazione, al suo benessere economico, alle sue necessità militari. E intorno ai nomi delle regioni ch'erano state all'avanguardia negli epici anni del Risorgimento e avevano avuto i loro sforzi coronati dal destino, sorgevano e s'allineavano i nomi delle regioni irredente, che nel passato a-vevano dato alla causa nazionale il loro sangue e il loro martirio e tendevano verso l'avvenire la mano armata dell'identico, imperscrittibile diritto.
Così si ricostruiva il quadro della comune storia di origini, di sentimenti, di sacrifici; così oltre gli iniqui confini' si dilatava il concetto unitario dell'italianità.
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