Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAtranquillo soggiorno, in cui il costo della vita non aveva le esagerate esigenze delle altre stazioni climatiche.
Ora, se il giornalista tedesco Wiegand, assistendo a-gli ultimi istanti del dominio austriaco a Gorizia, potè scrivere che la cittadinanza non mostrava simpatia per gli invasori, è certo che trasse questa impressione da colloqui avuti con quella colonia straniera. Profughi o internati o chiusi in carcere : i veri goriziani erano certamente assenti in quell'ora...
Insieme ai pensionati austriaci potranno, tutto al più, ' aver espresso al Wiegand quei sentimenti anche certi rappresentanti delle famiglie nobiliari, quasi tutte oramai infeudate all'Austria.
L'antico patriziato goriziano aveva belle tradizioni di italianità; non pure esso si valeva unicamente della nostra lingua nell'uso comune, ma in italiano amava comporre scritti letterari e poetici. Al tempo dell'Arcadia, il primo nucleo degli arcadi sonziaci era composto di patrizi : e quando da Gorizia passò Papa Pio VI, arcade egli pure col nome di Timio Nemeo, essi gli fecero festa in nome del culto comune alla Musa italica.
Ma nei nuovi' tempi le sottili arti austriache provocarono un grande mutamento. Le famiglie nobili del Goriziano trovarono facilmente alla Corte di Vienna posizioni onorifiche, e nell'esercito e nei pubblici impieghi si vL dero aperte agevoli e lucrose carriere. Fu tutto un piano di adescamento che fu messo in opera con abilità e con frutto : e la grande maggioranza si lasciò attrarre senza difficoltà nell'orbita aulica ed austriaca. In quella cerchia, l'essere italiani costituiva un argomento di svalutazione; i nobili austriacanti furono tratti un po' alla volta a vergognarsi della loro nazionalità e a cercare di farla dimenticare ...
Così accadde che quei degeneri pronipoti dei vecchi patrizi goriziani, cominciarono a parlare abitualmente in tedesco : e in molte famiglie, italianissime per origine e per tradizioni, si finì per non voler usar mai la lingua italiana, valendosi, tutto al più, nei discorsi con la gente del popolo, della parlata friulana.
Ora, se il Wiegand ebbe occasione di conferir con
— 16 —
| |
Wiegand Gorizia Wiegand Austria Arcadia Gorizia Papa Pio VI Timio Nemeo Musa Goriziano Corte Vienna Wiegand
|